«Mi dico spesso, mi dico ogni giorno: no, non si può più vivere a Vienna, via! Qui non esiste neanche una dozzina di persone che abbiano una sensibilità più o meno europea. E dietro loro, non c’è nulla; il caos. Ma poi, Klimt dipinge un nuovo quadro. Poi, Roller rinnova il Tristano o il Fidelio, Mahler dirige, la Mildenburg canta. E allora mi dico: non posso vivere da nessuna parte come a Vienna, vivere ciò che per me è la vita». Così, nel 1905, Hermann Bahr – scrittore e commediografo, anima del gruppo culturale «Jungwien» e firma illustre della rivista...