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Maggioranza in bambola sulla giustizia

Maggioranza in bambola sulla giustiziaIl ministro dell'interno Alfano e il presidente del Consiglio Renzi – lapresse

Caos sulla corruzione. Gli alfaniani votano contro l’aumento della prescrizione alla camera. E al senato si attende ancora l'emendamento del governo sul falso in bilancio. Intanto i centristi tentano il blitz sulla fecondazione

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 5 marzo 2015

«Sono fiduciosa, la maggioranza ha già individuato un’ipotesi di accordo», dice la ministra Maria Elena Boschi poco prima che la spaccatura tra il Pd e i centristi di Alfano precipiti in un voto della commissione giustizia della camera. I due relatori della legge sulla prescrizione Amoddio (Pd) e Dambruoso (Scelta civica) propongono – ispirati dal governo – di aumentare i termini per la corruzione: dal massimo della pensa più un quarto al massimo della pena più la metà. Ncd e Udc, riuniti dalla sigla Area popolare, si oppongono, il capogruppo in commissione Pagano parla addirittura di «rischio di mandare a casa il governo». La modifica passa con il sì di Pd, Sel e Sc, il no di Forza Italia e alfaniani e l’astensione del Movimento 5 Stelle. Un attimo dopo ministro (Orlando, Pd) e viceministro (Costa, Ncd) della giustizia promettono di tornare sull’argomento.

È un esempio clamoroso della confusione del governo sulla giustizia, ma non è l’unico. Al senato la commissione che sta esaminando la riforma complessiva della corruzione – l’originale proposta Grasso – non riesce ad andare avanti perché dal governo non arriva l’atteso emendamento che dovrebbe riscrivere (per la terza volta) il falso in bilancio. O meglio, arriva dalla lettura dei giornali: l’esecutivo l’ha anticipato alla stampa non ottenendo però quel sostegno che si augurava. Non piace l’esclusione delle intercettazioni telefoniche per il reato commesso da società non quotate, sollevano qualche perplessità i casi definiti di lieve entità per i quali non si procede. Forza Italia, con il presidente della commissione Nitto Palma, protesta per lo sgarbo istituzionale, informa che la commissione è ferma in attesa del governo (ma anche l’ostruzionismo degli azzurri rallenta il passo). La conferenza dei capigruppo di palazzo Madama decide comunque di fissare una data, tra due settimane, per l’esame dell’annunciatissima legge in aula: sia concluso o meno il lavoro della commissione. Ma anche nel Pd non mancano i distinguo per una proposta sul falso in bilancio considerata troppo blanda. Ma promossa in serata da Raffaele Cantone, in Inghilterra per presentare le (attese) novità della legislazione italiana alla borsa di Londra. «Auspico che quella legge venga approvata al più presto. I suoi punti di forza sono l’abolizione delle soglie e la differenziazione tra società quotate e non quotate», dice il presidente dell’Autorità anticorruzione.

Previste anche altre novità, come la non retroattività di tutte le nuove norme sulla prescrizione e lo stop alla prescrizione tra primo e secondo grado (al massimo per due anni) e tra secondo grado e giudizio di Cassazione (un anno al massimo). Contrari, oltre ai socialisti, i 5 Stelle: «Proposta assolutamente insufficiente, noi vorremmo che la prescrizione si fermasse con il rinvio a giudizio. La nostra proposta era di raddoppiare gli anni per una serie di reati gravi. Il Pd invece si tiene più basso e lascia fuori dall’aumento dei termini anche la concussione». Ma nell’aumento fino a 1,5 volte la pena massima ricadono la corruzione impropria e quella in atti giudiziari. «La posizione di Area popolare è incomprensibile», si lamenta la relatrice Amoddio. Mentre il viceministro Costa sostiene che «in aula il testo avrà dei correttivi» e il ministro Orlando raccomanda di «salvaguardare la specificità dei reati che riguardano fatti scoperti molti anni dopo essere stati commessi». Ma, tranquillizza gli alleati il ministro, «siamo appena all’inizio dell’esame della legge».
Quanto all’altro caso aperto, quello della commissione giustizia del senato, la replica del guardasigilli alle proteste di Forza Italia è come olio sul fuoco: «Lo slittamento dell’esame in aula è conseguenza dei tempi della commissione, auspichiamo una rapida calendarizzazione». È vero il contrario, visto che il governo per evitare altre spaccature – sia all’interno del Pd che di nuovo con i centristi – non riesce a depositare ufficialmente la sua proposta sul falso in bilancio. Ma è vero anche che i movimenti di Alfano hanno molto a che fare con la tattica, nei giorni in cui si devono stringere gli accordi per le regionali. Prova ne sia che ancora al senato l’Ncd tenta un blitz sulla legge contro il contrabbando degli organi per inserire il divieto alla fecondazione eterologa. Fallendo, per il momento.

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