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Mafia sotterranea. «I topi » latitanti di Antonio Albanese ancora nel bunker

Mafia sotterranea. «I topi » latitanti di Antonio Albanese ancora nel bunkerNicola Rignanese e Antonio Albanese

Televisione Dal 3 aprile su Raiplay e dal 18 su Rai tre i sei episodi della seconda stagione

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 aprile 2020

Alla presentazione della prima stagione, Antonio Albanese aveva ammesso di non aver mai visto una serie: «Non riesco a seguirle per mancanza di tempo ma volevo imbarcarmi in un progetto televisivo». Detto fatto tanto che il buon esito del primo ciclo di episodi, lo ha indotto a concedere il bis. Tornano I topi – ancora sei episodi disponibili in esclusiva su RaiPlay da domani 3 aprile mentre Rai3 li trasmetterà dal 18 aprile. Coprodotta da Rai Fiction con Wildside, in collaborazione con la Direzione produzione tv – Centro produzione Rai di Torino, la serie – spiegava lo stesso Albanese – «è nata guardando un documentario, in cui si vedeva un uomo che usciva da un armadio dopo otto mesi di bunker. Ho pensato: ma uno che vive così è un cretino. Poi mi sono documentato ho letto libri, articoli, per capire come vivono i latitanti. Così ho cominciato a scrivere la storia di quest’uomo ignorante, maschilista che vive come un topo insieme alla moglie ai figli, allo zio boss che sogna di vedere il mare e vorrebbe che il protagonista scavasse un tunnel per lui». Si ride – la comicità corrosiva dell’attore che metteva alla berlina i fermenti più oscuri della Lega negli sketch tv, qui si concentra invece sul microcosmo di un latitante e della sua famiglia.

E SE LA PRIMA stagione si è chiusa con l’improvvisa e rocambolesca fuga di Sebastiano e zio Vincenzo aiutati dal fidato U Stuorto, salvo tornare indietro per non essere raggiunti dalla Polizia, la seconda stagione riparte proprio da qui, dalla ricerca di un nuovo rifugio sotterraneo. Cosa affatto semplice, visto che i tre latitanti dovranno superare molti ostacoli. Una sceneggiatura che prende più di uno spunto dalla cronaca.
«Ho narrato – spiega Albanese – lo stile di vita dei latitanti di mafia, usando l’ironia e il paradosso con l’intento di far emergere il ridicolo e l’assurdità di quella condizione. Il protagonista poi non ha ricevuto alcun insegnamento fondamentale, è molto ignorante». Nel cast oltre a Antonio Albanese anche Nicola Rignanese, Lorenza Indovina, Michela De Rossi, Andrea Colombo, Clelia Piscitello, Tony Sperandeo.

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