Macklemore e Ryan Lewis, impegno R’n’B
Note sparse Appena uscito, è finito in testa alle classifiche di Billboard. Si intitola «This Unruly Mess I’ve Made», è il secondo disco della coppia. L’album arriva a poco più di tre anni dal precedente lavoro, «The Heist», un disco che ha ottenuto un successo clamoroso e ha fatto conoscere in tutto il mondo il duo
Note sparse Appena uscito, è finito in testa alle classifiche di Billboard. Si intitola «This Unruly Mess I’ve Made», è il secondo disco della coppia. L’album arriva a poco più di tre anni dal precedente lavoro, «The Heist», un disco che ha ottenuto un successo clamoroso e ha fatto conoscere in tutto il mondo il duo
Appena uscito, è finito in testa alle classifiche di Billboard. Si intitola This Unruly Mess I’ve Made, è il secondo disco della coppia Macklemore e Ryan Lewis che pare abbia venduto poco più di 50mila copie in un week end. E non è poco di questi tempi. L’album arriva a tre anni e una manciata di mesi dal precedente lavoro, The Heist, un disco che ha ottenuto un successo clamoroso e ha fatto conoscere in tutto il mondo il due hip hop e R’n’B.
Tredici nuove tracce, tra queste già da diversi mesi in rotazione il singolone di successo Downtown che vede la partecipazione di Kool Moe Dee, Melle Mel, Grandmaster Caz ed Eric Nally dei Foxy Shazam, ed è già stato certificato oro in Italia.
Il video, Best Video agli ultimi European MTV Awards, ha totalizzato oltre 100 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il duo di Seattle ha confidenza con i numeri, le classifiche, i social network, spopola ovunque. Nonostante la sovraesposizione è riuscito a mantenere una certa profondità. In effetti Downtown faceva presagire al peggio: se il disco avesse ricalcato le orme del singolo, almeno nei testi, avremmo avuto a che fare con il solito album un po’ strafottente del rapper bianco che scimmiotta i colleghi neri e se ne va in giro per la città sul suo scooter a fare il piacione.
Già dall’esordio però il duo si era mostrato piuttosto sensibile e vicino ad altre tematiche: al consumismo per esempio, alla dipendenza, non solo quella delle droghe a dirla tutta, e all’omosessualità. In un anno e mezzo hanno buttato giù i testi, Macklemore, e le musiche, Ryan Lewis. E, soprattutto, dopo aver fatto incetta di premi e sold out in mezzo mondo, hanno convocato negli studi di registrazione un discreto numero di ospiti.
C’è Leon Bridges che dona la sua ugola neo soul, che sbuca qua e là in mezzo a un coro gospel, alla voce scomparsa di un amico di Macklemore, Kevin, fulminato da un’overdose di farmaci, sfinito dall’impossibilità di raggiungere il sogno americano. C’è persino Ed Sheeran in Growing Up, che alla fine non stona neanche troppo. Nel secondo singolo, Dance Off, che però anche questo proprio così profondo non è, ci sono Idris Elba e Anderson .Paak. E questa è forse l’unica occasione mancata di questo disco: .Paak non sembra mai quella perfetta via di mezzo tra D’Angelo e Frank Ocean che invece ha dimostrato di essere nel suo recente disco.
Macklemore & Ryan Lewis partiranno per il loro tour europeo il primo marzo dal Belgio e toccheranno oltre a Londra e Parigi, anche l’Italia il prossimo 4 aprile al MediolanumForum di Milano.
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