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M5S: «Il governo favorisce le lobby del gioco»

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Slot & videolottery Le nuove norme avvantaggerebbero i big del settore

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 24 febbraio 2015

Il governo si preparerebbe a fare un regalo alla lobby del gioco d’azzardo. La denuncia arriva dal senatore Giovanni Endrizzi del M5S che ieri ha parlato di una «bozza segreta» con una nuova normativa sul giochi contenuta nella delega fiscale e discussa dall’esecutivo con i big del settore prima ancora che con il parlamento. Prevista, nel testo, anche la sostituzione delle vecchie slot machine con le più moderne videolottery (Vlt), un affare che riguarderebbe l’acquisto da parte degli operatori di 250 mila nuove macchine. «Nessun segreto, tutti sanno che il governo sta lavorando ad un testo da presentare al parlamento sull’articolo 14 della delega fiscale relativa ai giochi. Nell’attuale fase preparatoria sto incontrando tutti», ha spiegato ieri il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta smentendo l’ipotesi di incontri riservati. Replica Endrizzi: «Baretta aveva occasionie di incontrare settimane fa sia noi che le associazioni che si battono contro il gioco d’azzardo, invece ha preferito parlare con gli imprenditori del gioco d’azzardo».

In ballo ci sono interessi importanti, e non solo economici. Stando a una stima elaborata dal Cnr, sarebbero infatti almeno tre milioni gli italiani a rischio ludopatia, e uno sui due presenta un profilo patologico. Eppure nonostante queste cifre allarmanti, in parlamento sono congelate da tempo misure che aiuterebbero ad arginare il gioco d’azzardo vietandone la pubblicità e ponendo regole più rigide per la sale che ospitano slot machine e videolottery. Viceversa, attaccano i senatori del M5S, il testo messo a punto dal governo «apre le porte a una lucrosa ristrutturazione del un mercato in crisi e alla possibilità di espandere indiscriminatamente il settore del gioco d’azzardo, il più pericoloso in assoluto».

Nel testo è previsto il divieto di pubblicizzare i giochi d’azzardo solo in una fascia oraria compresa tra le 16 e le 19, fatta eccezione per i canali sportivi. Questo significa che la tutela dei minori salta, ad esempio, in occasione di una partita di calcio che vada in onda nel pomeriggio. Non solo. «L’articolo 11 – prosegue Endrizzi – prevede che i giochi vengano praticati nella gaming hall, salvo poi introdurre varie eccezioni per gli esercizi che abbiano una spazio apposito separato o dedicato. Cosa significa? Che in un bar che ha una saletta a parte si potrà giocare d’azzardo? Il comma 6 prevede invece che entro il 31 luglio 2017 tutte le slot dovranno essere sostituite con le videolottery, macchine molto più rischiose dove non è chiaro se sarà possibile giocare poste più alte». Si calcola che oggi siano almeno 350 le slot machine distribuite nel territorio. Il governo vuole eliminarne almeno 100 mila sostituendo le altre. Un vero affare per i due maggiori produttory di videolottery, l’austriaca Novomatic e una società canadese controllata da Lottomatica. «Il sospetto è il governo voglia compensarle così per l’aumento di 500 milioni di euro di tasse previsto per il gioco d’azzardo», prosegue il senatore pentastellato.

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