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Lydian sound orchestra, resistenza jazz

Lydian sound orchestra, resistenza jazz

Musica Il concerto del tentetto diretto da Riccardo Brazzale che ha appena inciso un album che si ispira alla We Insist! Freedom Now Suite di Max Roach

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 24 febbraio 2017

Una spedizione nella capitale ha portato la Lydian Sound Orchestra, diretta da Riccardo Brazzale, ad un recital all’auditorium (teatro-studio, il 17, momento conclusivo della seduta di registrazione per la Parco della Musica Records) ed all’esibizione per i Concerti alla Cappella Paolina del Quirinale prodotti da RadioTre (il 19 mattina). E’ un ulteriore, meritato riconoscimento per il tentetto che ha stravinto quale gruppo italiano dell’anno nel referendum annuale indetto tra la critica dalla rivista Musica Jazz.

Entrambi i concerti si sono conclusi con Lonesome Lover, un dolente brano di Max Roach in tempo dispari, reso celebre nel 1962 da Abbey Lincoln (autrice del testo; pezzo ripreso anche da Gregory Porter). Al Quirinale la parte vocale è stata sostenuta da Vivian Grillo mentre nel recital al Parco della Musica la cantante (e rapper) era integrata nel Broken Sword Vocal Ensemble che si è aggiunto in vari brani alla formazione guidata da Brazzale.

Il nuovo album, registrato a Roma, si ispira – come ha spiegato il direttore/arrangiatore – alla We Insist! Freedom Now Suite di Max Roach ma intende attualizzarla e riflettere sui temi odierni dell’identità, delle radici, della libertà, della discriminazione, della globalizzazione e dell’ecologia. Il titolo sarà “We Resist!” e, per quel che si è ascoltato al teatro-studio, conferma il livello della Lydian Sound Orchestra nella sua felice unione tra riflessioni extramusicali e realizzazione sonora. >.

Di fatto ritmo, suono, arrangiamento, passione, razionalità, calore espressivo, inquietudine si sprigionano dai brani che la Lydian Sound Orchestra esegue. Ci sono Driva Man e Freedom Day (dalla Freedom Now Suite) ed ancora When Malindy Sings (Roach/Lincoln), la Lonely Woman di Ornette Coleman in un’originale versione, un brano di Brazzale ispirato alle manifestazioni di piazza Syntagma ad Atene, altre composizioni del leader come Les Grandes Arbres e la rilettura di Round Midnight.

Il tentetto, con tuba e corno, ha tre sezioni di fiati più ritmica ed esiste dal 1989. Da sempre lavora sul repertorio del jazz con un approccio contemporaneo e su nuove, originali composizioni. L’afflato dell’ensemble è totale ed eccellenti i suoi musicisti tra cui i sassofonisti Robert Bonisolo e Rossano Emili, il trombonista Roberto Rossi il pianista Paolo Birro ed il batterista Mauro Beggio.

Particolarmente riusciti i pezzi (Driva Man, Lonesome Lover) in cui all’organico vicentino si è unito il Broken Sword Vocal Ensemble, valorizzando ancor più la qualità della scrittura e degli arrangiamenti. Il 2017 per la Lydian Sound Orchestra sarà anche un anno di tributi dedicati a due maestri del jazz quali Thelonious Monk e Dizzy Gillespie nel centenario della loro nascita: Sempre Monk e To Be or Not To Bop.
Luigi Onori

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