L’Unhcr al fianco dei rifugiati nella lotta contro il Covid-19
Crisi globale Partita la campagna per raccogliere 745 milioni di dollari «necessari a contrastare la diffusione del coronavirus in 71 paesi vulnerabili nel mondo»
Crisi globale Partita la campagna per raccogliere 745 milioni di dollari «necessari a contrastare la diffusione del coronavirus in 71 paesi vulnerabili nel mondo»
Mentre in Italia e in Europa la diffusione del coronavirus ha subito, almeno per ora, un deciso rallentamento, l’allarme più grande si è spostato verso i paesi del Sud del mondo, dove gli effetti del Covid-19 rischiano di essere molto più devastanti. È lì che si trovano la maggior parte delle 71 milioni di persone che vivono lontano dalla loro casa, costrette alla fuga da violenze, persecuzioni o guerre. «L’80% dei rifugiati e sfollati si trova in paesi poveri, con strutture sanitarie deboli. Alcuni fra questi sono già colpiti duramente da conflitti, fame, povertà e malattie. Moltissime delle persone costrette alla fuga vivono in aree urbane densamente popolate o campi, all’interno dei quali spesso non ci sono strutture sanitarie, condizioni igieniche e sistemi di protezione adeguati», dichiara Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per l’Italia.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha lanciato una campagna con l’obiettivo di raccogliere 745 milioni di dollari «necessari a contrastare la diffusione del coronavirus in 71 paesi vulnerabili nel mondo». L’Intervento si focalizza sugli insediamenti in Grecia e Turchia e sui paesi più fragili di Medio Oriente (Iraq, Giordania, Libano, Siria e Yemen), America Latina (Colombia e Venezuela) e Asia (Afghanistan, Bangladesh, Pakistan, Indonesia, Iran, Malesia). Capitolo a parte è l’Africa, dove si trovano le situazioni più difficili e il maggior numero di paesi sostenuti dall’azione.
Tra questi desta particolare preoccupazione la situazione del Niger, in Africa Occidentale, dove vivono oltre 20 milioni di persone. Secondo l’Unhcr la diffusione del Covid-19 in questo paese – segnato da tassi di povertà altissimi, con un sistema sanitario debole e un’area, quella del Sahel, di particolare fragilità – potrebbe diventare un «disastro umanitario».
L’azione dell’Alto commissariato si inserisce nella risposta globale all’emergenza del coronavirus portata avanti insieme ad altre agenzie Onu e Ong come Oxfam, per un intervento complessivo di 6,7 miliardi di euro entro la fine dell’anno.
Si può donare andando sul sito www.unhcr.it
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