Le morti sul lavoro e l’eredità di Luigi Mara
Il ricordo Tra i suoi lasciti ricordiamo l’affermazione che “la prevenzione si fa con l’impiantistica”, e cioè con ambienti di lavoro e attrezzature sicuri fin dalla loro progettazione e a misura d’uomo e di donna. Un inciso più attuale che mai
Il ricordo Tra i suoi lasciti ricordiamo l’affermazione che “la prevenzione si fa con l’impiantistica”, e cioè con ambienti di lavoro e attrezzature sicuri fin dalla loro progettazione e a misura d’uomo e di donna. Un inciso più attuale che mai
Lo stillicidio di omicidi sul lavoro, purtroppo ininterrotto e in questi ultimi giorni tornato “visibile” anche in cronaca, riporta alla memoria l’azione dell’intera vita di Luigi Mara, scomparso il 12 maggio 2016. Tra i suoi lasciti ricordiamo l’affermazione che “la prevenzione si fa con l’impiantistica”, e cioè con ambienti di lavoro e attrezzature sicuri fin dalla loro progettazione e a misura d’uomo e di donna. Un inciso più attuale che mai.
Nell’incontro, iniziato negli anni ’70, tra i “tecnici” della salute del gruppo di Giulio Maccacaro e il movimento dei lavoratori, la soggettività di questi ultimi fu la leva per ottenere ed estendere il rispetto dei diritti costituzionali – allora non garantiti – alla salute e alla sicurezza. Nel contempo, si costruiva una scienza popolare con lo scopo di migliorare le condizioni di vita, ambientali e di lavoro in opposizione alle feroci e disumane “regole” del profitto. Quell’incontro ha modificato le prospettive della medicina: da espressione del potere, finalizzata a riparare l’organo malato per rimandare la persona a produrre in un ambiente morbigeno, a disciplina scientifica la cui principale e dichiarata finalità è la prevenzione e che cerca di intervenire sulle cause delle malattie, ovvero sui determinanti di salute (condizioni di lavoro, di vita, ambientali).
Altrettanto importante e attuale è il concetto, sempre di Luigi Mara, “l’informazione è già prevenzione”. Soprattutto se la conoscenza è autogestita, finalizzata alla autotutela, se ci si appropria della, apparentemente neutrale, scienza – sottraendola al controllo dei padroni – per rielaborarla e utilizzarla per fondare vertenze, siano esse ambientali, di lavoro o di diritti sociali; allora si segue una direzione che è di liberazione, di dignità e di tutela della vita e della salute. Questo può “costare” (al capitalismo) l’eliminazione delle produzioni di morte quando sono “inemendabili” e negli altri casi la concreta attuazione dell’art. 41 della Costituzione, secondo cui la proprietà privata – quindi la produzione – non può essere in contrasto con la sicurezza.
Mettendo assieme questi insegnamenti, in particolare quello di una scienza a disposizione anche della soggettività di lavoratori e lavoratrici per la propria tutela, possiamo vedere chiaramente quanto Lugi Mara ha sempre sostenuto con forza e cioè che ogni infortunio, ogni omicidio sul lavoro, ogni malattia professionale è prevedibile e, in quanto tale, prevenibile. Questa è la scienza che persone come Luigi Mara e Giulio Maccacaro hanno fortemente voluto, realizzato e individuato come esplicitamente schierata, ma dalla parte dell’uomo e della donna.
*Presidente di Medicina Democratica Onlus
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