Lufthansa-Ita, accordo scontato (in tutti i sensi)
Trasporti Con meno di 800 milioni, i tedeschi si pappano l'ex Alitalia. Chiuso il gioco delle parti con il Mef in attesa della Consulta sul decreto Giorgetti
Trasporti Con meno di 800 milioni, i tedeschi si pappano l'ex Alitalia. Chiuso il gioco delle parti con il Mef in attesa della Consulta sul decreto Giorgetti
Non c’era alcun dubbio che l’accordo si sarebbe trovato. Ita airways è stata svenduta a Lufthansa e se i tedeschi puntavano a un ulteriore sconto, di certo non avrebbero rischiato di mandare a monte tutta l’operazione.
Il gioco delle parti questa volta porta il ministro Giorgetti – l’autore della svendita – a passare per il salvatore della patria. Una «patria» svilita proprio dalle sue decisioni mentre qualche giorno fa oltre 2 mila lavoratori ex Alitalia sono stati licenziati, concludendo la macelleria sociale della compagnia di bandiera che l’Italia non ha più. Già zavorrata dai rossi di bilancio figli della gestione Altavilla, nonostante il vergognoso taglio del costo del lavoro, pari a un 30% rispetto alle low cost come Ryanair.
Secondo le indiscrezioni il vettore tedesco avrebbe sbloccato il negoziato rinunciando alla «clausola di aggiornamento» sul prezzo che poteva portare a ricalcolare il valore dell’asset di Ita con uno sconto intorno ai 100 milioni di euro. L’investimento complessivo di Lufthansa in Ita Airways sarebbe di circa 800 milioni (829 milioni sostengono i ben informati). I tedeschi comunque con soli 325 milioni si assicureranno il 41% del capitale potendo già comandare in minoranza. Una seconda tranche sotto forma di aumento di capitale per altri 325 milioni li porterà al 90% di Ita. E poi prevista poi una clausola di earn out – una operazione finanziaria che vincola una parte del pagamento dovuto a prestazione future della società assorbita – di 100 milioni a determinate condizioni tra il 2028-2029 con cui Lufthansa potrebbe esercitare l’opzione di acquisto del restante 10% salendo quindi al 100% per un importo di 79 milioni di euro.
I tedeschi hanno comunque già spuntato uno sconto e un altro lo avrebbero avuto facendo leva sulle cause di lavoro perse che hanno sancito il reintegro di centinaia di dipendenti ex Alitalia per la palese continuità fra Alitalia e Ita, nostante il decreto interpretativo con cui Giorgetti ha imposto la «non continuità» fra le due aziende, facendo ribaltare in appello l’esito delle sentenze di primo grado, il tutto in attesa della pronuncia della Corte costituzionale dopo il ricorso della giudice del Lavoro del tribunale di Roma Tiziana Orru.
Si attende ora il via libera definitivo della Commissione europea alla luce dei “rimedi” proposti a tutela della concorrenza.Tra i rimedi” inviati a Bruxelles. Tra questi, da quanto è filtrato, dovrebbero esserci come atteso intese con Easyjet relative ai voli di breve raggio e agli slot di Linate. Mentre sul lungo raggio verso Stati Uniti e Canada dovrebbero esserci accordi con Air France e Iag.
Soddisfatti i sindacati confederali, nonostante Giorgetti abbia completamente ignorato la loro richiesta di incontro. «Lavoreremo affinché l’intesa finalmente raggiunta sia un momento di crescita per Ita e per questo vogliamo sapere quale sarà il piano industriale – ha affermato il coordinatore nazionale del trasporto aereo della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito – vanno riassorbiti 2mila lavoratori in Cig e stabilizzati contratti a tempo determinato, oltre ad affrontare il rinnovo del contratto nazionale».
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