Sosteneva il genio del jazz Thelonious Monk che «less is more», la sottrazione aumenta l’intensità della musica. Ludovico Einaudi nell’ultima trentina d’anni ha applicato alla lettera, nelle sue opere, quanto riporta nel suo sito come indicazione di poetica: «un viaggio verso l’essenziale, alla ricerca della massima intensità con il minimo indispensabile». Ecco allora sul suo pianoforte gli arpeggi su semplici scale ascendenti o discendenti, gli ostinati ritmici che danno la stura a errabonde esplorazioni modali condotte sul filo di una lucidità melodica ineccepibile, lasciando il sospetto che molto rimanga nascosto dietro il suono dei tasti. TUTTO QUESTO a prescindere dagli...