Luce e ritmo, il fascino racchiuso in un clic
Note sparse Possono delle immagini restituire un mistero che è essenzialmente acustico? Nel caso dell’imponente volume del fotografo sloveno, da oltre trent’anni assiduo frequentatore dei festival jazz, la risposta è un sì pieno.
Note sparse Possono delle immagini restituire un mistero che è essenzialmente acustico? Nel caso dell’imponente volume del fotografo sloveno, da oltre trent’anni assiduo frequentatore dei festival jazz, la risposta è un sì pieno.
Possono delle immagini restituire un mistero che è essenzialmente acustico? Nel caso dell’imponente volume del fotografo sloveno, da oltre trent’anni assiduo frequentatore dei festival jazz, la risposta è un sì pieno. «Il silenzio è perfetto. Dovremmo avere cautela quando lo interrompiamo»: così Roscoe Mitchell, citato alla fine. Anche il vuoto lo è e Koritnik sa cogliere dettagli che continuano a risuonare anche sulla pagina, regalandoci il brivido ancestrale che ci ricorda cosa significhi sentire. Vedere con le orecchie, udire con gli occhi, arrangiare le nuvole o, con Debussy, apprendere l’arte di orchestrare ascoltando il rumore delle foglie mosse dal vento: aprirsi all’inatteso ed essere pronti a cogliere il momento. Il musicista come una supernova capace di emettere una radiazione luminosa superiore a quella di una galassia. Ecco cosa riescono a fare questi ritratti: ci mostrano quello che vive e vibra dietro, dentro e attorno alla musica dal vivo. Questo fatto comunitario e intimamente politico, capace ancora di sovvertire l’esistente, di portarci via, e di rendere il posto dove ascoltiamo diverso da com’era prima che il suono arrivasse. Info per acquisti: https://zigakoritnikphotography.com/purchasing-cloud-arrangers/
Nazim Comunale
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