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«Loveisright», lgbt in piazza per i diritti

«Loveisright»,  lgbt in piazza per i diritti

ROMA Una manifestazione contro l'omofobia e i matrimoni gay

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 8 dicembre 2013
C. L.ROMA

Sono tornati in piazza contro l’omofobia, ma anche per rivendicare la possibilità di amare e di sposarsi, di adottare un bambino e di poter cambiare i propri dati anagrafici senza prima dover per forza ricorrere all’intervento di un chirurgo. Sono un popolo senza diritti, da anni messo all’angolo in una sorta di apartheid da un parlamento e da una politica così poco coraggiosi da non saper approvare neanche una legge contro l’omofobia degna di qualunque paese civile. Alla vigilia delle primarie del Pd omosessuali, lesbiche, bisex e trans sono tornati in piazza per chiedere il riconoscimento pieno dei quei diritti che in molti paesi d’Europa fanno ormai parte della vita di tutti i giorni. In più di mille sono venuti da tutta Italia per partecipare a «Loveisright», dove right sta per giusto, ma anche per diritto. E non a caso la manifestazione si svolge a poche ore da quando gli elettori del Pd saranno chiamati a scegliere il nuovo segretario. Perché è anche su questi temi che una sinistra moderna deve fare i conti. Due dei tre candidati hanno aderito alla manifestazione. Il primo a farlo è stato Pippo Civati, seguito ieri da Gianni Cuperlo. Non pervenuta invece, almeno fino a ieri sera, una risposta da parte di Matteo Renzi. Particolare che naturalmente non sfugge a Vladimir Luxuria, che apre la manifestazione: «L’ho sentito a Sky, gli hanno chiesto cosa ne pensava del matrimonio gay, ed è emerso che il futuro segretario del Pd, un partito così importante, si sente timido su queste questioni. Ha detto poi che è a favore della partnership alla tedesca. Manco i democristiani sarebbero riusciti a fare tanto poco, e a non sbilanciarsi così». Un parere non condiviso da Paola Concia, più disposta a concedere fiducia al sindaco di Firenze: «Si è detto favorevole a riconoscimento dei diritti civili per le persone omosessuali, senza fare tanta propaganda – dice l’ex parlamentare del Pd -. Diamogli tempo e vediamo cosa fa, anche perché io di certo lo marcherò stretto».
In piazza ci sono tantissimi bambini accompagnati dai genitori, che nel loro caso molto spesso sono due mamme o due papà. Fanno tutti parte dell’associazione Famiglie Arcobaleno, che ormai riunisce diverse centinaia di famiglie omogenitoriali presenti in Italia. Ma sono numerose le associazioni che hanno aderito alla manifestazione: Arcigay Arcislesbica, Agedo, Mit, Associazione radicale certi diritti, Equality. Non mancano neanche le associazioni di destra, come Gaylib. E se in tema di diritti la sinistra è a dir poco pavida, le cose vanno ancora peggio dall’altra parte dello schieramento politico, dove domina un’idea di destra che Daniele Priori, segretario di Gaylib definisce «anomala». «Anomala purtroppo come tutta la politica italiana, che continua a ritenere i diritti civili un tema di secondo piano», spiega Priori.
Alla manifestazione hanno aderito anche Claudia Gerini, Maria Grazia Cucinotta. Ottavia Piccolo, Carlo Giuseppe Gabardini e Monica Lanfranco. Tutti d’accordo, con le associazioni a non permettere che il parlamento, specie dopo la sentenza con cui la Consulta ha bocciato il porcellum, approvi norme discriminatorie nei confronti delle persone lgbt. Ma la piazza ricorda con un applauso anche Nelson Mandela: «Nel 96 – ricorda Vladimir Luxuria – fece inserire nella Costituzione sudafricana il divieto di qualunque tipo di discriminazione, anche sessuale. E oggi il Sudafrica è uno di quei paesi in cui il matrimoni gay sono legali».

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