Chiuso quasi interamente nei corridoi anonimo/labirintici di un’agiata abitazione situata in un villaggio residenziale californiano, il primo La notte del giudizio (2013) era uno di quei film piccoli e cattivi, fatti con poco e nemmeno troppo bene, che «sfondano» a sorpresa grazie a un’idea forte che li sostiene. Visto il successo, il regista/sceneggiatore James DeMonaco (adesso con alle spalle i muscoli della Universal) ripropone la stessa idea in questo numero 2 che, oltre a essere ancora più cattivo, è molto più ricco, più ambizioso e più affascinante dell’originale. La premessa è identica: una volta all’anno, di notte, per un arco...