Arriverà oggi la decisione del Tar di Trento sulla vita di Jj4, l’orsa responsabile dell’aggressione nei confronti di Andrea Papi che ha causato la morte del giovane in un bosco trentino. L’orsa è attualmente reclusa presso la struttura del Casteller, e il tribunale amministrativo regionale è chiamato a decidere sulla sospensiva rispetto ai decreti del presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, che ne chiedevano l’abbattimento.

«Attendiamo con fiducia le decisioni del Tar di Trento previste per domani» hanno commentato le associazioni Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato congiuntamente ricorso. La decisione era attesa per ieri, ma «la discussione è stata molto lunga, perché i vari ricorsi presentati sono stati trattati uno alla volta, e non è non si è proceduto alla loro unificazione» ha spiegato l’avvocata Valentina Stefutti, la legale che rappresenta le tre associazioni, che sono convintissime e del fatto che Jj4 non debba essere uccisa e possa essere invece trasferita in una struttura ben più adatta del Casteller.

Uscendo dall’udienza l’avvocato Claudio Linzola, legale della Lega Anti Vivisezione (Lav), ha spiegato: «Sono state affrontate diverse tematiche, anche molto delicate, la tutela dell’ambiente e la tutela dell’incolumità pubblica che sono due interessi solo apparentemente contrastanti». Linzola ha sottolineato anche uno dei temi discussi, ovvero la «carenza di informazioni e di preparazione della collettività alla presenza degli orsi nei boschi, come è stato fatto rilevare gli episodi di incontri con gli orsi sono stati veramente rarissimi nell’arco di questi vent’anni e quindi con un’azione informativa più capillare e più seria, forse si sarebbero potute evitare la tragedia». Dalla decisione del Tar dipende anche la vita di un altro orso, la cui sigla è Mj5, un esemplare maschio considerato problematico perché responsabile di alcune aggressioni.

Ieri intanto nei pressi del tribunale si è tenuta anche una manifestazione convocata dalle associazioni animaliste per chiedere la liberazione di Jj4. Alla mobilitazione hanno partecipato una cinquantina di persone, con striscioni e manifesti contro l’attuale giunta provinciale. I trentini, secondo un’indagine Doxa presentata dalla Lav, sarebbero in larga parte contrari all’abbattimento.