Cartelli di protesta, striscioni e megafoni accolgono Attilio Fontana in piazza Dante Alighieri, a Bergamo. È il giorno in cui il governatore lombardo è atteso dai pm come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro e sulla “gestione sospetta” del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano. «Vogliamo la verità. In questo Paese è essenziale soltanto produrre e fare profitto sopra la nostra pelle», gli urla un manifestante. «Fontana responsabile di una strage», c’è scritto su un cartello esposto fuori dal tribunale. Ma davanti al procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, Fontana prova a...