Lombardia, al via la campagna vaccinale ma senza vaccini
Lunedì 19 ottobre, mentre i dati registravano 1.687 nuovi positivi al Covid in Lombardia, avrebbe dovuto iniziare la campagna vaccinale antinfluenzale in tutta la regione con la possibilità per i […]
Lunedì 19 ottobre, mentre i dati registravano 1.687 nuovi positivi al Covid in Lombardia, avrebbe dovuto iniziare la campagna vaccinale antinfluenzale in tutta la regione con la possibilità per i […]
Lunedì 19 ottobre, mentre i dati registravano 1.687 nuovi positivi al Covid in Lombardia, avrebbe dovuto iniziare la campagna vaccinale antinfluenzale in tutta la regione con la possibilità per i medici di base di ordinare le 30 dosi della prima tranche di vaccinazioni. Alle 19 dello stesso giorno la denuncia dei medici che non erano riusciti a effettuare la prenotazione: «La Regione non ci ancora comunicato nulla e domani saremo ancora senza vaccini».
Cresce la frustrazione tra medici e pazienti: i primi costretti a rimandare al mittente le richieste di informazioni, i secondi lasciati in balia degli eventi. «Sarei tentata di andare in Svizzera a comprarlo per farmelo», ha confessato una signora over 65 ieri mattina. Eppure, l’assessore al Welfare Gallera aveva assicurato, con il solito proclama a mezzo social: «Sono state distribuite 247 mila dosi. I medici di base stanno iniziando a ritirarle e somministrarle ai propri assistiti».
A ben guardare, però, le cose sembrano essere andate diversamente: stando ai dati di ieri, cioè 24 ore dopo rispetto a quanto annunciato, i medici hanno potuto solo prenotare le prime dosi, in tutto 50 ciascuno fino ai primi di novembre. Situazione ancora più critica negli centri vaccinali Ats, specie a Milano: «Provi a ripassare tra qualche settimana», si sentono dire quelli che si sono messi in coda davanti agli ambulatori di corso Lodi e via Pecchio.
Le altre criticità sui vaccini, comunque, erano già note da diverse settimane: oltre ai tempi dilatati – mentre altrove si è già iniziato – rimane l’indignazione sul numero di dosi messe a disposizione: circa 500.000. «Dei miei 1.600 pazienti – commenta un medico di base della provincia milanese che vuole restare anonimo – almeno 200 ne avrebbero necessità. Sono over 65, malati cronici, donne in gravidanza, soggetti fragili. Non basteranno neanche per la metà di loro». La Regione – come recita il calendario di Ats – ha infatti previsto che a ogni medico di base, vengano consegnate 30 dosi di Vaxigrip entro il 25 ottobre e altre 20 tra il 26 ottobre e il primo novembre. Dal 2 novembre al primo dicembre poi verranno fornite 20 dosi di Efluelda. Per un totale di 70 dosi, 100 nei casi migliori, per ciascun medico.
Il perché di questa penuria è presto detto: le undici gare indette dal Pirellone sono partite in ritardo e con offerte a prezzi bassi (sotto i 10 euro ciascuno). Troppo bassi se considerata la domanda di dosi in aumento in tutta Italia per il 2020.
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