L’odissea del Rebeldìa
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Italia

L’odissea del Rebeldìa

Spazi sociali Sgomberato palazzo Boyl, che era diventato la casa del Municipio dei beni comuni dopo l'occupazione che lo aveva strappato a sei anni di abbandono per i lavori mai iniziati di una immobiliare poi fallita, e debitrice del Comune per 220mila euro. Tace palazzo Gambacorti, sempre più avvolto nell'ossessione securitaria.
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 28 dicembre 2014
Ritorno al degrado per Palazzo Boyl, l’edificio cinquecentesco affacciato sul lungarno che dal 21 novembre scorso ospitava il Municipio dei beni comuni, dopo l’occupazione che lo aveva strappato a sei anni di abbandono e impalcature per lavori mai iniziati. Dopo le avvisaglie dei giorni scorsi, che avevano visto tornare alla carica il curatore fallimentare di quella Tognozzi spa al vaglio della magistratura fiorentina per l’accusa di tangenti all’Agenzia delle Entrate, e su cui pende la calendarizzazione di varie aste fallimentari, nella mattinata di ieri la polizia ha nuovamente chiuso l’accesso al palazzo. Un blitz contrassegnato dalla consueta “orologeria vacanziera”, in...
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