Tradurre Omero significa confrontarsi con una lunga tradizione di tentativi, spesso illustri, di adattare al proprio tempo e riappropriarsi di Iliade e Odissea, opere monumentali che vanno oltre il semplice ambito della letteratura o dei classici. Si tratta di una sfida imponente e pericolosa: le due tensioni consuete del traduttore – preservare l’originale o riprodurne piuttosto lo spirito con forme del tutto nuove, farne quasi una riscrittura – diventano ancora più pressanti per l’inevitabile confronto con altri autori che si sono cimentati nell’impresa. Dopo Foscolo che per dare autenticità a Omero vi restituiva le proprie passioni, o Monti che ne...