A settembre l’occupazione torna a salire ma è quasi tutta precaria. Il tasso di disoccupazione scende al 9,2% mentre tra i giovani aumenta, arrivando a sfiorare il 30%, livello che piazza l’Italia al secondo posto in Europa. AD AUMENTARE IN PARTICOLARE sono i dipendenti a termine, mentre continuano a diminuire i lavoratori autonomi. Una dinamica che, nel complesso, riduce il gap dai livelli pre-pandemia, anche se restano ancora ben 300 mila posti da recuperare, esattamente 314mila da febbraio 2020: 159 mila lavoratori uomini e 155 mila donne. Dopo i cali estivi, ieri l’Istat ha certificato il cambio di segno dell’occupazione...