Economia

Lo stalking pubblicitario ha (forse) i giorni contati

Lo stalking pubblicitario  ha (forse) i giorni contati

Telemarketing selvaggio È entrato in vigore il Regolamento che dà attuazione al nuovo Registro delle opposizioni

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 aprile 2022

Ci sono stalker che non si possono denunciare alle autorità giudiziarie, malgrado decine di telefonate al giorno e perfino tentativi di truffa. Una vera persecuzione, quella che centinaia di migliaia di consumatori devono sopportare ogni giorno di più. È il telemarketing. Lo chiamano «selvaggio», quello che si è andato affermando negli ultimi anni fino a diventare una sorta di piaga sociale che non conosce neppure il limite orario, perché i call center appaltati dalle grandi aziende per le campagne promozionali sono ubicati in tutto il mondo, e dunque il servizio è garantito 24 ore su 24. Ma di «selvaggio» c’è anche lo sfruttamento a cui sono sottoposti questi lavoratori sottopagati e al minimo – o senza, a seconda del Paese in cui risiedono – dei diritti. E sembra di capire che di «selvaggio» c’è anche la recente corsa a produrre nuovi mezzi – App soprattutto – per sbarazzarsi delle telefonate indesiderate degli operatori pubblicitari.

Da ieri però è entrato in vigore il Regolamento (Dpr 26/2022, pubblicato lo scorso 29 marzo in Gazzetta Ufficiale) che dà attuazione alla legge 5/2018. «Secondo la norma (a scadenza di 120 giorni da oggi) – scrive l’Adoc, associazione in difesa dei consumatori – il 27 luglio debutterà il nuovo Registro pubblico delle opposizioni (entro il 31 luglio scadono le norme che reggono l’attuale Registro) a cui si potrà iscrivere il numero di telefono fisso presente negli elenchi pubblici e gli indirizzi postali, ma anche numeri di cellulare e quelli fissi riservati. Il nuovo Regolamento prevede anche che, iscrivendosi al Registro, verranno azzerati tutti i consensi dati nel passato».

«Il business del telemarketing in Italia vale circa 3 miliardi di euro annui, coinvolge oltre 2000 società presenti sul nostro territorio e 23 mila dipendenti – spiega il Codacons – Tra il 2020 e il 2022 stimiamo un aumento delle telefonate a scopo commerciale di circa il 20%. Ogni settimana un utente che dispone sia di linea fissa che di linea mobile riceve una media di 5 chiamate promozionali. L’ impennata del telemarketing registrata nell’ultimo periodo è determinata da due fattori: il primo è l’avvicinarsi dello stop al mercato tutelato dell’energia (inizialmente previsto per il 2022, ora slittato al 2024) che ha portato ad una vera e propria caccia al cliente nel settore dell’energia; il secondo è il Covid, con le relative restrizioni che hanno costretto i cittadini a trascorrere più tempo in casa, e diventare quindi “prede” perfette per telefonate a scopo commerciale ai numeri fissi».

Il Garante per la protezione dei dati personali solo nel 2021 ha ricevuto 2.796 tra segnalazioni e reclami, e ha emesso sanzioni in materia di telemarketing per un ammontare di 38.278.340 euro, comminate alle maggiori società televisive, di telecomunicazioni, di servizi e operanti nel settore dell’energia. Negli ultimi tre anni il Garante della privacy – che può applicare sanzioni fino al 4% del fatturato di un’azienda che si macchi di gravi illeciti – ha multato molti operatori per oltre 100 milioni di euro in totale.

E nei provvedimenti di ingiunzione emessi ha attribuito la responsabilità degli illeciti, commessi anche dai call center appaltati, direttamente alla aziende appaltatrici che tentano invece di scaricare ogni responsabilità. In un caso riguardante una famosa società di telecomunicazioni, la multa è stata comminata anche per «l’assenza di controllo da parte della società sull’operato di alcuni call center; l’errata gestione e il mancato aggiornamento delle black list dove vengono registrate le persone che non vogliono ricevere pubblicità; l’acquisizione obbligata del consenso a fini promozionali». Troppo spesso infatti «i numeri di telefono dei consumatori sono inseriti in database che vengono addirittura venduti nel dark web», spiegano gli esperti del Codacons.

Con il nuovo Registro delle opposizioni, dove da luglio ogni consumatore potrà iscriversi, si dovrebbe ridurre il margine di azione del telemarketing aggressivo e selvaggio. Il condizionale è d’obbligo perché se il call center ha sede all’estero può eludere anche le nuove norme. E anche perché, malgrado le tante sanzioni comminate dal Garante della privacy, le grandi aziende continuano a molestare i consumatori di un mercato selvaggio per costituzione. Unica soluzione, quella ancora una volta offerta dalle aziende produttrici di telefonia mobile o dagli sviluppatori di App. Da cui però prima o poi dovremo imparare a difenderci.

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