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Lo scontro nell’urna: occupazione, ambiente e speculazione edilizia

Lo scontro nell’urna: occupazione, ambiente e speculazione edilizia

Sardegna Oggi si vota per il rinnovo della Regione. Domani i risultati

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 16 febbraio 2014

Oggi si vota. Seggi aperti dalle 6.30 alle 22 per eleggere il nuovo presidente della Regione Sardegna. I giochi sono fatti. La parola passa agli elettori, che dovranno scegliere quale dei programmi dei tre candidati principali – Ugo Cappellacci per il centrodestra, Francesco Pigliaru per il centrosinistra e Michela Murgia per Sardegna possibile – è il più adatto a portare l’isola, devastata dalla recente alluvione e da una crisi pesantissima, drammatica.

francesco pigliaru
Cinque leggi di riordino complessivo della normativa dei diversi settori d’impresa: industria, artigianato, commercio, agricoltura e turismo. Azzeramento dell’Irap per le piccole imprese «tramite un sistema di franchigie» e un fondo per favorire l’abbattimento delle tasse locali. Sono i provvedimenti da futuro presidente che il candidato governatore del centrosinistra, Francesco Pigliaru, ha annunciato chiudendo la campagna elettorale in un tour che lo ha portato in autobus da Cagliari a Olbia. «Siamo pronti a governare», ha detto Pigliaru rispondendo a distanza al «siamo in vantaggio» di Cappellacci. A Porto Torres il leader del centrosinistra ha parlato delle bonifiche delle aree industriali devastate dalla chimica: «Ci sono 500 milioni di euro stanziati per il recupero ambientale, che devono essere spesi subito per creare lavoro, a Porto Torres come anche nel Sulcis e in altri siti industriali dell’isola». Per creare opportunità di nuova occupazione, il candidato del centrosinistra propone di «prendere in carico i disoccupati caso per caso, per disegnare percorsi personalizzati di reinserimento nella realtà produttiva, come accade da decenni in altri paesi». Poi il turismo: «Vendiamo non solo il nostro ambiente e il nostro paesaggio, che vanno tutelati in manera rigorosa, ma anche la nostra cultura, il nostro stile di vita». Ultima tappa alla scuola elementare «Maria Rocca» a Olbia, distrutta dall’alluvione del 18 novembre e che non aprirà mai più. «Predisporremo immediatamente una legge per individuare stanziamenti per il pagamento dei danni ai privati e alle attività produttive colpite – ha annunciato Pigliaru – E stanzieremo risorse per la ricostruzione delle opere pubbliche».

29inchiesta olbia sardegna michela murgia
Michela Murgia, invece, per chiudere la campagna elettorale ha scelto piazza del Carmine a Cagliari. «Il New York Times ha scritto un articolo su di noi – ha detto – Ma non è il solo, in tanti parlano della nostra battaglia. Ma noi abbiamo soltanto preso coscienza che la guerra, intesa anche come sfascio, c’è già. Ci hanno lasciato un territorio di guerra: noi dobbiamo restituire la pace, la riconciliazione». Poi la risposta a Renzi sul «voto inutile a Murgia»: «La situazione – ha detto la scrittrice – è drammatica: quattro sardi su dieci non vanno a votare, sono sfiduciati. Da oggi comincia un pezzo di futuro, parte l’avvenire di bambini di cinque anni. Abbiamo un progetto che fa tremare vecchi pachidermi e apparati. Voto utile a chi?». E annuncia: «Dopo le regionali ci saranno le amministrative in alcuni comuni importanti, come Sassari e Alghero: anche lì presenteremo una nostra lista». Poi il rilancio dell’orizzonte indipendentista: «Chiudiamo a Cagliari – ha spiegato Murgia – perché è la capitale della nazione. Della nazione sarda».

02pol2 Ugo-Cappellacci
Per Cappellacci ha parlato Silvio Berlusconi, che ha chiuso la campagna elettorale del centrodestra ad Arborea: «La prospettiva qui è molto chiara, i programmi avviati in questi anni da Cappellacci porteranno dei vantaggi diretti per la Sardegna. La benzina e la bolletta della luce costeranno la metà. È interesse della Sardegna che la giunta guidata dal centrodestra resti anche per i prossimi cinque anni». Che cosa questo significherebbe per l’isola, l’ho si è visto l’altro ieri mattina, quando Cappellacci, con un blitz a due soli giorni dal voto, ha approvato il nuovo Piano paesaggistico, che di fatto annulla le norme di tutela stabilite dalla giunta Soru nel 2006 e dà il via libera all’assalto della speculazione immobiliare sulle coste.

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