Livorno, agenzia interinale per il caporalato
Caporalato Avevano messo in piedi una società di lavoro interinale i due fratelli pakistani, ora arrestati per caporalato, che fornivano braccianti ad alcune aziende agricole nel livornese e nel pisano. Connazionali […]
Caporalato Avevano messo in piedi una società di lavoro interinale i due fratelli pakistani, ora arrestati per caporalato, che fornivano braccianti ad alcune aziende agricole nel livornese e nel pisano. Connazionali […]
Avevano messo in piedi una società di lavoro interinale i due fratelli pakistani, ora arrestati per caporalato, che fornivano braccianti ad alcune aziende agricole nel livornese e nel pisano. Connazionali impegnati nella raccolta di ortaggi e frutta con turni di 10 ore al giorno, 7 giorni su 7, per 5 euro l’ora. «Il caporalato si affina sempre più – tira le somme Jean-René Bilongo della Flai Cgil – in questo caso sotto le mentite spoglie di una agenzia interinale, e di simili ragioni sociali spurie in giro ce ne sono tante». «C’erano già stati casi analoghi in passato – ricorda Mirko Borselli, segretario generale Flai Toscana – perché troppe realtà produttive scelgono le scorciatoie».
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