Scozia, Inghilterra, Galles. Sono queste tre le nazioni promosse dopo la prima giornata del torneo. Il successo degli scozzesi, impegnati in casa contro l’Italia, era ampiamente pronosticabile. Cinque mete, punto di bonus, dominio incontrastato fino a quando, ormai satollo, il quindici del cardo ha tirato i remi in barca incassando tre mete negli ultimi dieci minuti disputati con un uomo in meno. Il Galles ha espugnato lo Stade de France e ha confermato le sue ambizioni per la vittoria finale. A un primo tempo giocato male (due mete, un penalty e un drop per i francesi) è seguita una ripresa arrembante accompagnata da un crollo dei transalpini: le due mete di George North hanno fatto seguito a due regali della Francia, complici stanchezza e imprecisione.

Ha destato grande sorpresa il successo inglese all’Aviva Stadium di Dublino. Il XV della Rosa, che già in autunno aveva impressionato con le vittorie su Australia e Sudafrica e la sconfitta di un solo punto contro gli All Blacks, è andato in meta dopo appena un minuto di gioco (Johnny May) e ha messo alle corde una squadra irlandese incapace di sviluppare il suo gioco. La prestazione del reparto di mediana (Farrell e Youngs) è stato magistrale e la difesa nei punti di incontro efficace come non mai. La doppietta di Henry Slade e la meta di Elliot Daly hanno consentito agli inglesi di incamerare anche il punto di bonus. Per i campioni in carica molti problemi da risolvere soprattutto in terza linea.

E’ consuetudine che nell’anno dei mondiali (in programma in Giappone il prossimo settembre) il Sei Nazioni sia considerato una tappa interlocutoria. La preparazione delle grandi squadre è tarata sulla rassegna iridata e l’Inghilterra, unica nazione europea ad aver vinto quel titolo, si è sempre presentata all’appuntamento con la William Webb Ellis Cup forte di buone credenziali e di un bel Sei Nazioni alle spalle. Pare che anche quest’anno sia così. Nel loro girone di qualificazione gli inglesi troveranno Argentina e Francia, avversarie più che abbordabili, e nei play off potrebbero affrontare Galles o Australia: ogni ambizione è più che giustificata. A Twickenham domenica sarà di scena proprio la Francia (DMAX, 16:00). L’antica sfida, soprannominata Le Crunch, “lo scricchiolio”, vede favoriti i padroni di casa, ma la forza fisica dei francesi, che recuperano i colossi Bastareaud e Camara, potrebbe creare più di un problema agli uomini in bianco.

L’Italia ritrova il suo pubblico e affronta domani il Galles (DMAX, 17:45) dopo la batosta di una settimana fa a Edimburgo. I settanta minuti trascorsi in completa balia degli scozzesi, senza mai uscire dalla propria metà campo e in totale assenza di idee e di un gioco degno di questo nome, non costituiscono un buon viatico per la sfida contro una squadra molto dotata sul piano fisico e che occupa il quarto posto nel ranking mondiale, undici posizioni sopra gli azzurri. Si è detto che la pallida prestazione di sabato scorso è stata segnata dal virus influenzale che ha debilitato buona parte dei nostri giocatori, ma questo non è un alibi sufficiente a giustificare le carenze tecniche che ancora una volta si sono manifestate di fronte ad avversari capaci di muovere palla e mettere pressione in ogni fase di gioco.

Conor O’Shea deve rinunciare a Tommaso Castello e Andrea Lovotti, ancora sotto attacco influenzale. Li sostituiscono Edoardo Padovani, che viene schierato all’ala con lo spostamento di Campagnaro al centro, e Nicola Quaglio. Il Galles si presenta con una mediana inedita (Dan Biggar e Aled Davies), tiene a riposo George North e il terza centro Moriarty, proponendo una terza linea giovane (Navidi-Young-Wainwright). L’impressione che Warren Gatland consideri il match con gli azzurri come una pratica da sbrigare senza troppa fatica, e che intenda preservare un po’ di giocatori in vista della sfida in casa con l’Inghilterra tra quindici giorni, è netta. A Parisse e compagni tocca il compito di smentirlo.

Italia: Hayward; Padovani, Campagnaro, Morisi, Esposito; Allan, Palazzani; Parisse, Steyn, Negri; Budd, Sisi; Ferrari, Ghiraldini, Quaglio.

Galles: L. Williams; Holmes, J. Davies, Watkin, Adams; Biggar, A. Davies; Navidi, Young, Wainwright; Beard, Ball; Lee, Dee, Smith.

Il sabato di rugby avrà il suo primo appuntamento alle 15.15 con la sfida in salsa celtica tra Scozia e Irlanda. Per gli irlandesi, fermi a zero punti, è già l’ultimo appello: se vogliono conservare qualche chance di vincere il torneo devono tornare dal Murrayfield con un successo pieno e convincente. Sarà una bella sfida tra due squadre che interpretano due modi diversi di giocare: brillanti ma a volte fragili e discontinui gli scozzesi, solidi e abrasivi gli uomini in maglia verde.