L’Italia «orgogliosa» batte il Canada: 48-7
Sport Gli azzurri riscattano la vittoriosa ma opaca prestazione dell'esordio con una partita grintosa. Nel secondo match della giornata (girone C) l’Inghilterra ha superato gli Stati uniti 45-7
Sport Gli azzurri riscattano la vittoriosa ma opaca prestazione dell'esordio con una partita grintosa. Nel secondo match della giornata (girone C) l’Inghilterra ha superato gli Stati uniti 45-7
Conor O’Shea è molto soddisfatto. Di più: «Orgoglioso della squadra». Il punteggio, 48-7 contro il Canada nel secondo turno della Coppa del mondo, la grinta e il gioco messo in mostra dagli azzurri, sono un buon segnale. Rispetto alla scialba prestazione di domenica scorsa contro la Namibia ci sono i progressi, i passi in avanti, una ben diversa solidità da parte di tutta la squadra. Sette mete a una, risultato mai in discussione, punto di bonus e punteggio pieno in classica, aspettando la sfida di venerdì prossimo contro il Sudafrica. Ventiduesimi nel ranking mondiale, appena sopra la Namibia, sulla carta i canucks non avrebbero dovuto impensierire l’Italia. Ma vista la nostra prima partita, i dubbi erano più che giustificati. O’Shea ha optato per un ampio turnover. Sergio Parisse, 36 anni, giunto al suo quinto mondiale, è andato in tribuna, lasciando la fascia di capitano a Dean Budd. In prima linea ritorno di Lovotti e Ferrari; Calum Braley mediano di mischia in campo dal primo minuto; Jaden Hayward spostato nel ruolo di primo centro a rafforzare la cabina di regia; Matteo Minozzi, il più guizzante ed estroso dei nostri trequarti, all’estrema. Terza linea di potenza con Steyn-Negri-Polledri. Ed è stata un’altra musica. Il pack azzurro ha dominato in mischia, sulle touche e nelle ruck, soffocando il gioco dei canadesi, costretti all’errore dalla nostra pressione. Più complicata la difesa degli spazi nel gioco aereo, con i calcetti a scavalcare di Peter Nelson che hanno più volte messo in difficoltà la seconda cortina difensiva: un punto debole che va studiato e corretto in vista dei prossimi impegni contro avversari di ben altra caratura.
CON UN DIVERSO spirito e maggior ferocia l’Italia si è subito trovata avanti con un piazzato di Tommaso Allan (3’). All’8’ è arrivata la meta in sfondamento di Braam Steyn, partito da una mischia e capace di travolgere tre avversari prima di schiacciare. Al’ 13’ è toccato a Dean Budd eludere un placcaggio e volare in mezzo ai pali. Allan ha trasformato e dopo un quarto d’ora gli azzurri erano avanti 17-0. E qui si sono un po’ addormentati, lasciando l’iniziativa in mano ai canadesi che al 17’ sarebbero andati tranquillamente in meta se il flanker Heaton non si fosse fatto sfuggire di mano l’ovale a un passo dalla linea. Per venti minuti l’Italia si è trovata a difendere, seppure agevolata dall’imprecisione dei canadesi che collezionavano una serie incredibili di tocchi in avanti che regalavano agli azzurri otto mischie in favore prima dell’intervallo. Riposo. Qualche urlaccio di O’Shea nello spogliatoio, rientro in campo con maggiore lucidità. Al 43’ andava a segno Sebastian Negri, al 58’ l’arbitro Nigel Owen premiava con una meta tecnica una maul avanzante azzurra, poi toccava a Mattia Bellini (61’) aumentare il punteggio (36-0). Jake Polledri giganteggiava nei punti d’incontro e nei break-down, meritandosi il riconoscimento di miglior giocatore del match. Matteo Minozzi compiva un placcaggio salvifico su Hassler lanciato in meta. Al 69’ giungeva la segnatura canadese (meritata) con Andrew Coe ma era l’Italia ad allungare ancora con una meta di mischia finalizzata da Federico Zani (73’). Chiudeva Matteo Minozzi con una bella azione di contrattacco partita da Polledri e proseguita da Bellini. 48-7, fischio finale, una settimana di riposo prima di trovare gli Springboks e poi chiudere con gli All Blacks.
LA VITTORIA sul Canada mette in sicurezza il terzo posto in classifica nel girone e con esso la qualificazione automatica alla prossima coppa del mondo. Per raggiungere i quarti servirebbe l’impresa contro il Sudafrica che nel primo turno è stato sconfitto dagli All Blacks con dieci punti di scarto. Nel rugby le sorprese possono capitare (lo sanno bene i Bokke che quattro anni fa furono sconfitti dal Giappone) ma la caratura del nostro prossimo avversario (5° nella classifica mondiale) è francamente troppo superiore a quella degli azzurri. Si vedrà. Intanto c’è la soddisfazione per la prova di squadra e per il valore di un reparto, la nostra terza linea, che è assolutamente competitiva e può dar filo da torcere a chiunque.
Nel secondo match della giornata (girone C) l’Inghilterra ha agevolmente superato gli Stati uniti con il punteggio di 45-7 e ora guida la classifica con 10 punti davanti alla Francia (4) e all’Argentina (1) che domani affronta Tonga.
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