Visioni

L’Italia nel jazz come un grande almanacco

L’Italia nel jazz come un grande almanacco

Note sparse La prima parte di un volume a cura di Gianluca Galli che racconta la storia del genere nel periodo che va dal 1897 al 1942

Pubblicato 27 giorni faEdizione del 16 ottobre 2024

Sul contributo italiano alle origini e allo sviluppo del jazz circolano molte leggende autocelebrative, al limite del ridicolo, e pochi studi basati su dati certi. Ci prova allora Gianluca Galli, appassionato collezionista, a censire i musicisti di jazz a partire dalla classica discografia di Brian Rust che prende in esame le incisioni del periodo dal 1897 al 1942. La ricerca prende in esame musicisti di cui abbiamo notizia di incisioni discografiche negli Stati uniti e in Europa. Da queste tracce Galli è partito per una minuziosa indagine negli archivi scovando articoli giornalistici, certificati e tutte quelle fonti che permettessero di ricostruire una scheda biografica per ognuno dei tanti italiani che hanno fatto la storia del jazz. Ne emerge una mole di dati impressionante ai quali chi volesse cominciare a fare una sintesi dal punto di vista storico potrà finalmente accedere. Il primo volume, per il quale ci sono voluti tre anni di lavoro, contiene cinquantotto schede relative alle lettere A e B, e l’autore è già al lavoro sul secondo volume.

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