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L’Italia di rugby contro la corazzata Irlanda

L’Italia di rugby contro la corazzata IrlandaRBS 6 Nazioni 2013, Edimburgo, Murrayfield Stadium, 9-02-2013, Scozia v Italia. Andrea Masi trova un varco tra Gray e Lamont

Sport Gli azzurri di Jacques Brunel impegnati al Sei Nazioni in una sfida improba dall'esito quasi scontato. Domenica Inghilterra Galles

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 7 marzo 2014

Quattro squadre al comando: un equilibrio quasi perfetto. Inghilterra, Irlanda, Galles e Francia sono tutte in corsa per la vittoria nel Sei Nazioni di rugby 2014. Hanno vinto due partite e ne hanno persa una. Ma quell’equilibrio si romperà in questo weekend. Domenica l’Inghilterra aspetta il Galles al Twickenham (Dmax, 16.00) e una delle due uscirà dalla corsa. Domani (sabato) l’Irlanda riceve l’Italia (Dmax, 15.30) e la Francia sale a Edimburgo per sfidare la Scozia (Dmax, 18.00). A decidere le sorti del torneo saranno quasi certamente le due sfide dirette – Inghilterra-Galles e, sabato prossimo, Francia-Irlanda – ma molto conterà la differenza nel quoziente punti che per ora vede in vantaggio Irlanda (+42) e Inghilterra (+21) rispetto a Galles (+6) e Francia (+1). L’Inghilterra è inoltre la sola squadra rimasta in corsa per aggiudicarsi la Triple Crown, il trofeo che spetta alla squadra delle Isole Britanniche che riesce a sconfiggere le altre tre. Come sempre accade al Sei Nazioni, la classifica non mente. Irlanda e Inghilterra sono le due squadre che finora hanno messo in mostra il gioco migliore e la sfida di due settimane fa a Twickenham ha nobilitato il gioco. Gli inglesi l’hanno spuntata (13-10) grazie a una maggiore continuità nel corso di tutti e ottanta i minuti di gara ma il match, a tratti furente, è stato a lungo in equilibrio.

E dunque l’Irlanda non farà sconti agli azzurri, reduci da tre sconfitte consecutive e da un match disastroso contro la Scozia all’Olimpico. Quella sconfitta con un solo punto di scarto, giunta nei secondi finali ma maturata dopo un secondo tempo sciagurato, ha messo una pietra tombale sulle ambizioni della nazionale italiana in questo torneo: il cucchiaio di legno sembra inevitabile, a meno di un successo contro l’Inghilterra sabato prossimo (ma mai nella storia del rugby l’Italia è riuscita a battere il XV della rosa). Con queste premesse, e dando probabilmente per scontata la sconfitta contro gli irlandesi, Jacques Brunel ha deciso di cambiare molto, un po’ per gli infortuni che hanno colpito Parisse e Zanni e un po’ per la pessima prestazione della mediana azzurra in quel secondo tempo contro la Scozia, quando la cabina di regia mai è riuscita a indirizzare il gioco sui giusti binari. Fuori il giovane e ancora acerbo Tommaso Allan, e fuori Edoardo Gori per far posto rispettivamente a Luciano Orquera e a Tito Tebaldi, scomparso per due anni dal giro azzurro ma ora riemerso e forse rivitalizzato dall’esperienza gallese con gli Ospreys di Swansea (dove peraltro è riserva del nazionale Rhys Webb). Il capitano Parisse e Zanni saranno sostituiti da Paul Derbyshire e da Marco Bortolami, con Joshua Furno spostato in terza linea. Giocano: McLean; Esposito, Campagnaro, Garcia, Sarto; Orquera, Tebaldi; Barbieri, Debyshire, Furno; Bortolami, Geldenhuis; Castrogiovanni, Ghiraldini, De Marchi. In panchina si segnala il ritorno, dopo un lungo infortunio, di Andrea Masi.

I bookmakers non danno la minima chance all’Italia: i ramarroni giocheranno non solo per vincere ma per segnareil maggio numero di mete. A mettere pepe alla sfida c’è il ricordo della sconfitta patita l’anno scorso a Roma, ma soprattutto l’ultima partita in nazionale del grande Brian O’Driscoll davanti al pubblico dell’Aviva Stadium. A 35 anni da poco compiuti, il divino BOD ha deciso di dare l’addio alla maglia del trifoglio dopo il Sei Nazioni 2014. Sarà il suo 140° match internazionale (132 con l’Irlanda, 8 con i Lions britannici), un record assoluto per uno dei più forti trequarti centro della storia del rugby.

 

 

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