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L’Italia compra da Israele aerei-spia per 550 milioni di dollari

L’Italia compra da Israele aerei-spia per 550 milioni di dollari

Armi L'accordo concluso dal governo Draghi prima delle dimissioni. I due velivoli già acquistati nel 2011 sono usati per operazioni top secret in Europa orientale

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 13 settembre 2022

Come rifornirsi di aerei spia in Israele e indebitarsi per miliardi di euro fino alla metà del XXI secolo. Prima di formalizzare le dimissioni, il governo Draghi ha concluso un accordo con le industrie militari israeliane per l’acquisto di due sofisticati aerei di pronto allarme e intelligence da destinare alle cosiddette «missioni speciali» dell’Aeronautica militare. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, l’holding Iai – Israel Aerospace Industries ha firmato un contratto con l’Italia per un valore di circa 550 milioni di dollari per la vendita degli aerei spia e la fornitura dei servizi di supporto e logistica a terra per le forze aeree italiane.

L’OK AL PROGRAMMA era stato dato dal parlamento tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 (al tempo il premier era Conte), ma il contratto con l’industria aerospaziale israeliana è stato sottoscritto all’inizio di marzo 2022. Nello specifico verranno consegnati due velivoli Caew (Conformal Airborne Early Warning & Control System) basati sulla piattaforma del jet Gulfstream G550 sviluppato dall’azienda statunitense Gulfstream Aerospace, appositamente modificato e potenziato dalla israeliana Elta Systems Ltd, società del gruppo Iai.

«Gli aerei Caew hanno funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni, strumentali alla supremazia aerea e al supporto alle forze di terra», spiegano i manager israeliani. «Radar, sensori avanzati e sistemi di raccolta di informazioni forniscono all’operatore una piena consapevolezza della situazione per la gestione delle battaglie aeree; la grande mole di dati raccolti ed elaborati possono essere trasferiti in tempo reale ai vari attori coinvolti».
Grande enfasi per le capacità belliche dei velivoli made in Israel è stata espressa dal generale Alberto Rosso, a capo dello Stato maggiore dell’Aeronautica fino all’ottobre 2021: l’E-550 Caew «è in grado di offrire alle Forze di Difesa italiane un contributo operativo decisivo per il raggiungimento della superiorità informativa».

LE FORZE AEREE avevano già acquistato due Gulfstream nell’ambito del maxi-accordo di cooperazione militare Italia-Israele del 2011 che ha previsto anche la fornitura di un sistema satellitare all’esercito italiano e di caccia-addestratori di produzione Leonardo Spa all’Israel Air Force. Nel maggio 2020 il ministero della Difesa ha firmato un ulteriore contratto con Elta Systems per la gestione decennale dei servizi logistici e supporto per la stazione di terra associata alla flotta degli aerei spia, con una spesa di 332 milioni di euro. L’ambizioso programma del Ministero della Difesa approvato dalle Camere lo scorso anno, oltre alla seconda tranche di Gulfstream, include l’acquisto di altri sei aerei della stessa tipologia. Nel 2020 l’onere finanziario previsto dal governo per gli otto aerei-spia più servizi di manutenzione e supporto logistico-infrastrutturale era di 1.223 milioni di euro, da spalmare sui bilanci annuali fino al lontano 2056.
I primi due aerei Caew sono stati assegnati al 14° Stormo dell’Aeronautica militare di stanza a Pratica di Mare (Rm), alle dipendenze del Comando Forze di Supporto Speciale. Secondo lo Stato maggiore, negli ultimi due anni questi velivoli hanno effettuato 650 missioni d’intelligence.

DA QUANDO È SCOPPIATO il conflitto in Ucraina, vengono impiegati stabilmente per operazioni top secret nello spazio aereo dell’Europa orientale e nel Mar Nero, principalmente ai confini con il territorio ucraino, rumeno, bulgaro e moldavo. Così come avviene con i pattugliatori “Poseidon” di Us Navy e dei droni “Global Hawk” di US Air Force e “Ags” della Nato che decollano da Sigonella, i dati sensibili raccolti dai Caew di Pratica di Mare vengono messi a disposizione delle forze armate di Kiev per pianificare la controffensiva anti-russa.

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