Il titolo promette scintille. E scintille sono. Il titolo recita Il guerriero, l’amazzone, lo spirito della poesia nel verso immortale di Ugo Foscolo. Appartiene alla creatività abrasiva dell’ingegnere Carlo Emilio Gadda. Che lo confezionò in veste di «commediola» radiofonica per il terzo programma della Rai (passò in onda il 5 dicembre 1958, un anno dopo l’uscita del Pasticciaccio) prima di passare alle stampe nel 1967 per Garzanti. Una conversazione a tre voci, dotte e spiritose, dotate di una irresistibile cadenza eversiva, che il parmense Teatro Due ha ripescato e fatto debuttare per la regia di Giacomo Giuntini. Affidandone il senso della sfida dialettica e del furore intellettuale al canto e controcanto, in equilibrio stereofonico, di Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Francesca Tripaldi. Gadda sprizza vendicativo humor nero. Si diverte. Col preferito bersaglio («Foscolo è il più grande strafalcionista del lirismo italiano ottocentesco, i suoi endecasillabi fanno ridere i polli») ne fa spese la compiaciuta «autorevolezza» culturale di quelli che una volta erano i salotti letterari e che oggi sono i talk televisivi. Il disinvolto virtuosismo degli interpreti regala piacevoli sensazioni di sulfurea complicità.