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L’Irlanda (ri)vince il Sei Nazioni. Italia massacrata dal Galles all’Olimpico

L’Irlanda (ri)vince il Sei Nazioni. Italia massacrata dal Galles all’OlimpicoL'esultantanza di George North – Lapresse - Alfredo Falcone

Sei Nazioni Azzurri umiliati dal Galles, a Roma una sconfitta storica. E adesso con quali chance l'Italia si giocherà il mondiale?

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 22 marzo 2015

L’Irlanda ha vinto il suo secondo Sei Nazioni consecutivo. Al Murrayfield di Edimburgo ha sconfitto la Scozia con il punteggio di 40-10 segnando quattro metre (2 O’Brien, O’Connell e Payne) a una (Russell). Il successo con uno scarto di 30 punti ha permesso agli irlandesi di assicurarsi il margine necessario nel quoziente punti. Ma è stato necessario attendere la fine di Inghilterra-Francia (55-35) per conoscere le sorti del torneo. Fino all’ultimo secondo gli inglesi sono stati in corsa.

All’Olimpico la sfida tra Italia e Galles è finita 20-61. Mai l’Italia aveva incassato tanti punti sul campo di casa. E’ una sconfitta durissima, maturata per intero nel secondo tempo, dopo una prima parte di gara promettente che aveva visto gli azzurri portarsi per tre volte in vantaggio e una meta per parte (Jamie Roberts al 18’ e Giovambattista Venditti al 24’). Nella ripresa il Galles ha dilagato. Sette mete (3 George North, Liam Williams, Rhys Webb, Sam Warburton, Scott Williams) e un dominio assoluto dei dragoni in ogni zona del campo e in ogni fase di gioco.

Come una settimana fa con i francesi, l’Italia è crollata.

Castrogiovanni. Foto Alfredo Falcone - Lapresse
Castrogiovanni. Foto Alfredo Falcone – Lapresse

La meta di Leonardo Sarto a un minuto dalla fine non ha cambiato il segno della partita né ha mitigato il collasso della squadra azzurra. Però ha guastato i piani gallesi, ridimensionando il loro quoziente punti e rendendo più difficile la rincorsa a Inghilterra e Irlanda, che sono scese in campo dopo il match dell’Olimpico.

“Inspiegabile” è il termine più utilizzato dal commissario tecnico Jacques Brunel per commentare la partita degli azzurri. Poi c’è “delusione” e “umiliazione”. “Non posso tirare un bilancio adesso. Decideranno la squadra e il presidente della FIR – ha detto il coach francese – ma non c’è stato progresso rispetto all’anno scorso. Al contrario, dopo il match di Edimburgo siamo andati indietro”.

Quattro anni dopo aver preso la guida dell’Italia, Brunel si trova a dover gestire una nazionale che peggiora di partita in partita.

Il quarto posto nel Sei Nazioni 2013 è un ricordo lontano e la vittoria di tre settimane fa contro la Scozia sembra poco più che un dato statistico. Il mandato di Brunel scade tra otto mesi, dopo la coppa del mondo in Inghilterra. Nel loro girone gli azzurri troveranno l’Irlanda, la Francia, il Canada e la Romania.

Le chances di qualificazione (passano le prime due) sono praticamente nulle. Con che squadra e con quale spirito l’Italia si presenterà all’appuntamento iridato? Il confronto con le donne del rugby, che ieri hanno battuto anche i gallesi concludendo al terzo posto il loro torneo, è impietoso.

A impressionare, nella partita di ieri, è stato soprattutto il disfacimento tecnico e psicologico della squadra. Il Galles era sceso a Roma con un solo obiettivo: vincere con il più ampio scarto possibile e recuperare il divario nel quoziente punti che lo separava da Inghilterra e Irlanda. Il primo tempo sembrava aver seppellito le speranze gallesi: un solo punto di scarto, e un gioco degli azzurri più che convincente. Sembravano stanchi, i dragoni, logorati dal durissimo match di una settimana fa che li aveva visti battere l’Irlanda. L’Italia perdeva subito Kelly Haimona (5’ frattura dell’avambraccio, entrava Orquera) ma alla mezz’ora anche i gallesi dovevano rinunciare a Leigh Halfpenny, toccato duro. Alla meta di Roberts rispondeva subito Venditti, e solo un piazzato di Dan Biggar permetteva ai gallesi di chiudere il tempo avanti di un punto.

Liam Williams. Foto Alfredo Falcone - LaPresse
Liam Williams. Foto Alfredo Falcone – LaPresse

Il secondo tempo degli azzurri era da film dell’orrore, tra errori e cali di concentrazione. Al 46’ prima meta di Liam Williams, che trovava il buco. Tre minuti dopo, un calcetto mal eseguito da Orquera era raccolto da Williams che percorreva 50 metri e porgeva a George North: 13-28. L’arbitro Chris Pollock, neozelandese, cominciava a punire sistematicamente la difesa azzurra: in dieci minuti arrivavano due cartellini gialli, il primo per Masi e il secondo per Geldenhuys. Con un uomo in più i dragoni prendevano il largo. Altre due mete di North, poi Webb, Warburton e Scott Williams. Una spietata punizione: nell’arco di 25 minuti i gallesi andavano a segno sette volte, una meta ogni tre minuti e mezzo di gioco.

Sugli spalti i tifosi in maglia rossa festeggiavano un vantaggio che li rimetteva in corsa per la vittoria finale. Il quoziente del Galles nella classifica dei punti segnati da + 12 saliva a + 60. Il guizzo finale di Leonardo Sarto e la trasformazione di Orquera li riportava con i piedi per terra.

Scott Williams. Foto Alfredo Falcone - LaPresse
Scott Williams. Foto Alfredo Falcone – LaPresse

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