Una cosa è certa: il premier israeliano Benjamin Netanyahu d’ora in poi dovrà fare i conti con una leadership iraniana pragmatica, aperta all’occidente e più efficace di quanto si potesse immaginare. Per arrivare a un’intesa definitiva sul nucleare c’è ancora molto da fare, ma Tehran ha aggiunto un tassello al suo diritto di avere un programma nucleare civile, già sancito nel novembre 2013: la rimozione delle sanzioni internazionali. Questo ha provocato la dura, e consueta reazione del governo israeliano, che ha respinto l’intesa e chiesto il «riconoscimento chiaro e non ambiguo all’esistenza dello Stato di Israele», come precondizione per l’attuazione...