L’iPhone cinese raddoppia e insidia Apple e Samsung
Tecnologia A trainare i volumi c’è il trio cinese composto da Huawei, Oppo e Vivo che ha fatto registrare un più 50% nelle spedizioni dei pezzi, passati da 59 a 89 milioni per trimestre
Tecnologia A trainare i volumi c’è il trio cinese composto da Huawei, Oppo e Vivo che ha fatto registrare un più 50% nelle spedizioni dei pezzi, passati da 59 a 89 milioni per trimestre
Il duopolio Apple-Samsung trema sotto i colpi dell’avanzata cinese. E il dominio assoluto dei due giganti oscilla nel settore più strategico della tecnologia dell’era internet, quello degli smartphone. Fino allo scorso anno l’insidia si intravedeva all’orizzonte, oggi si presenta in primo piano.
Né a Cupertino né ai vertici del colosso sud coreano avrebbero mai immaginato che la Cina avrebbe osato contendere lo strapotere di Samsung e Apple. Ora a guidare l’aggressione al duopolio c’è un nome assai noto in oriente: il gruppo cinese Huawei. È stato un report della società di consulenza strategica Gartner a annunciare con dati alla mano, l’impressionante avanzata dei cinesi nel miliardario mercato della telefonia mobile.
Vediamo qualche cifra per capire di che cosa stiamo parlando e quale è la posta in gioco. Il mercato degli smartphone ha chiuso il 2016 con un 1,5 miliardi di unità vendute in tutto il mondo. Una cifra che non resterà tale se si vanno a leggere i dati trimestrali. Vediamo perché.
SECONDO LO STUDIO diffuso da Gartner nei primi tre mesi del 2017 sono stati venduti 380 milioni di smartphone in tutto il mondo (il 9,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2016). A trainare i volumi c’è il trio cinese composto da Huawei, Oppo e Vivo che ha fatto registrare un +50% nelle spedizioni di device (passati da 59 a 89 milioni per trimestre a distanza di 12 mesi). Gli analisti più attenti sono stati presi di sorpresa da questa crescita dei volumi e delle quote di mercato. Qualche segnale c’era già nel rallentamento dell’I phone e in qualche buco nell’acqua di Samsung ma nessuno pensava a una impennata di Huawei, seguita dalle ottime performances di Oppo e Vivo.
UNA DELLE RAGIONI di questa irresistibile ascesa dei cinesi è il prezzo assai competitivo rispetto ai listini da brivido del gruppo Apple, che non si potrà a questo punto più permettere di comportarsi da oligopolista, nei prezzi né nella ricerca. In effetti le fasce di prezzo medio/basse del mercato degli smartphone sono monopolio cinese, con qualche parentesi che porta a Samsung. Ed è anche per questo che per la prima volta nella storia Apple ha rivisto le strategie di prezzo, lasciando sul mercato tutti gli iPhone dal modello 5C in poi per offrire agli utenti la possibilità di acquistare un iPhone anche senza dover spendere cifre da capogiro.
L’ASCESA DEI CINESI che il prossimo anno potrebbero avvicinarsi ancora di più al duopolio ha anche altre ragioni: il Gruppo Huawei ha puntato tutto sulla ricerca tecnologica e di design aprendo decine di laboratori in tutto il mondo e puntando al mercato indiano anticipando i suoi concorrenti e approfittando del fatto che da bravi oligopolisti, Apple e Samsung dovendosi monitorare tra di loro hanno perso di vista ciò che avveniva in Cina.
In questo guerra tra titani l’unica certezza è che nel settore degli smartphone l’Europa è uscita di scena da tempo. Sembra passato un secolo da quando il mercato dei telefonini era dominato dal Gruppo Nokia con il 40 per cento del mercato, seguito da Sony Erikson e da Alcatel. Con la nascita dell’I phone e le applicazioni ideate dal lungimirante Steve Jobs, gli europei con una rapidità impressionante si sono avviati al tramonto senza neppure tentare di convertire la ricerca e prendere gli ultimi treni della rete internet. Quella degli europei è una partita ormai persa per sempre, non c’è in Europa nessun Gruppo industrials in grado di risalire la china e questo ha già avuto degli effetti visibili in termini di occupazione.
LA SCONFITTA degli europei nella telefonia mobile assomiglia molto al ritardo ormai irrecuperabile con il quale il gruppo Microsoft è entrato nel Pianeta Internet.
Nel 2011 il colosso fondato da Bill Gates ha acquisito Skipe anche per recuperare un’assenza nella telefonia ma il terreno perduto ormai è difficilmente recuperabile e non a caso ha avuto di recente come effetto collaterale un declino dei personal computer.
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