Nawal non riesce a dimenticarlo. Due anni fa, come in questi giorni, in Israele si festeggiava la Pasqua ebraica. È un periodo dell’anno in cui la chiusura dei Territori palestinesi occupati è più rigida del solito. E l’esercito israeliano aggiunge altre restrizioni ai movimenti dei palestinesi. «Mio figlio – racconta – tornava da Ramallah ma a un posto di blocco (israeliano) è stato bloccato e obbligato ad aspettare fino al giorno seguente». Anche Majida ha memorie legate a quei giorni. «Ero all’ospedale e un amico voleva farmi visita. Ha lasciato il villaggio in macchina, ha percorso quasi tutta la strada...