L’intramontabile mistero dei robot «umani»
Al cinema «Tau» di Federico D'Alessandro, il nuovo film di fantascienza su Netflix. Protagonista un'intelligenza artificiale
Al cinema «Tau» di Federico D'Alessandro, il nuovo film di fantascienza su Netflix. Protagonista un'intelligenza artificiale
L’ispirazione è quella su cui hanno lavorato decine di titoli letterari e cinematografici, da 2001 Odissea nello spazio al recentissimo Westworld: cosa succede se un’intelligenza artificiale diventa senziente, in grado di provare emozioni, paura, amore?
Nell’ultimo film di fantascienza prodotto da Netflix – Tau di Federico D’Alessandro – si tratta di un megacomputer ispirato a Hal 9000 – Tau, doppiato da Gary Oldman – usato da uno scienziato pazzo, Alex, per condurre esperimenti sulle sue cavie umane.
Ma Julia, la sua ultima vittima imprigionata nell’appartamento di lusso di Alex controllato da Tau, riesce a fare leva sui sentimenti latenti del suo carceriere robotico, con cui stabilisce un legame.
Tutti i quesiti etici, il mistero della nascita della coscienza, il rapporto uomo/macchina sono però ridotti agli scambi bidimensionali tra Julia e Tau, senza tensione né meraviglia .
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