Visioni

L’intramontabile mistero dei robot «umani»

L’intramontabile mistero dei robot «umani»

Al cinema «Tau» di Federico D'Alessandro, il nuovo film di fantascienza su Netflix. Protagonista un'intelligenza artificiale

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 luglio 2018

L’ispirazione è quella su cui hanno lavorato decine di titoli letterari e cinematografici, da 2001 Odissea nello spazio al recentissimo Westworld: cosa succede se un’intelligenza artificiale diventa senziente, in grado di provare emozioni, paura, amore?
Nell’ultimo film di fantascienza prodotto da Netflix – Tau di Federico D’Alessandro – si tratta di un megacomputer ispirato a Hal 9000 – Tau, doppiato da Gary Oldman – usato da uno scienziato pazzo, Alex, per condurre esperimenti sulle sue cavie umane.

Ma Julia, la sua ultima vittima imprigionata nell’appartamento di lusso di Alex controllato da Tau, riesce a fare leva sui sentimenti latenti del suo carceriere robotico, con cui stabilisce un legame.
Tutti i quesiti etici, il mistero della nascita della coscienza, il rapporto uomo/macchina sono però ridotti agli scambi bidimensionali tra Julia e Tau, senza tensione né meraviglia .

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