Lorenzo Guerini è stato eletto presidente del Copasir. L’organismo, che tra le altre cose dovrà visionare le liste da armamenti da inviare sul fronte ucraino, conta dieci membri equamente divisi tra maggioranza e opposizione. Alla prima spetta la vicepresidenza, che è andata a Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia. Guerini aveva già guidato il Comitato parlamentare di controllo sui servizi nella prima parte della scorsa legislatura, prima di diventare ministro della difesa nel Conte Bis e nel governo Draghi.

Il segretario della commissione è invece il renziano Ettore Rosati, che Azione e Italia viva avevano proposto per la presidenza. Il fatto che la richiesta sia stata rigettata è il segnale che l’accordo tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle per le presidenze delle commissioni di garanzia regge. L’altra è quella che si occupa di Vigilanza, che a questo punto dovrebbe andare al M5S. Il ballottaggio è tra il vicepresidente Riccardo Ricciardi e l’ex ministro Stefano Patuanelli, con il primo considerato in pole position. Outsider: l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino. L’elezione potrebbe a slittare all’anno prossimo: per il Terzo polo si fa il nome di Maria Elena Boschi, ma a questo punto è difficile che il banco dell’intesa tra dem e pentastellati salti.

Tra i tanti che hanno augurato buon lavoro a Guerini c’è il suo successore alla difesa, Guido Crosetto. Che proprio ieri ha smentito che prima della fine del nuovo anno l’esecutivo predisporrà un nuovo decreto sulle armi all’Ucraina. «L’Italia continuerà, nell’ambito delle decisioni dell’Alleanza, a fornire aiuto all’Ucraina, con tempi e modi da vedere – spiega Crosetto – Ma a richiesta principale dell’Ucraina negli ultimi tempi riguarda soprattutto impianti per ovviare a mancanza dell’energia, come gruppi elettrogeni».