Visioni

L’insostenibile peso della vita dopo la morte

L’insostenibile peso della vita dopo la morte

Prima visione Su Netflix «La scoperta» di Charlie McDowell, con Robert Redford

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 1 giugno 2017

L’esistenza dell’aldilà, il senso della vita, i fantasmi del passato: La scoperta di Charlie McDowell – che ha esordito al Sundance e ora è disponibile su Netflix – affronta alcuni dei temi più difficili, anche in quanto inflazionatissimi, che ci siano.
Nella sequenza che apre il film, un’intervista allo scienziato Thomas Harbor (Robert Redford), scopriamo qual è la scoperta del titolo: Harbor ha dimostrato l’esistenza di una vita dopo la morte. Il problema è che per questo milioni di persone si sono suicidate per andare incontro alla «nuova vita», e il protagonista Will (figlio dello scienziato) cerca di convincere il padre ad aiutarlo a invertire la rotta.

Così il film va meccanicamente incontro alla sua rivelazione finale, affidandosi all’ambientazione su un’isola piovigginosa per stabilire il tono cupo, e a dialoghi banali – «quando non esiste un senso il nostro istinto ci porta a crearne uno» – per ordire la propria riflessione sui massimi sistemi.

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