L’insegnamento di Beccaria, passato e futuro del garantismo
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Italia

L’insegnamento di Beccaria, passato e futuro del garantismo

Il convegno C’è un futuro per il garantismo penale? È solo consistente nel non far evaporare gli insegnamenti di Beccaria? Come possiamo tradurre nella post-modernità quelle domande sul perché, chi e come punire che hanno finora trovato risposte banali e ripetitive su scala globale? Di passato e futuro del garantismo si discuterà il 29 e 30 di ottobre alla Università Roma Tre (Dipartimento di Giurisprudenza) in occasione dei 250 anni dalla pubblicazione di «Dei delitti e delle pene». Di fronte all’ansia politica che vuole rassicurare simbolicamente l’opinione pubblica attraverso nuovi delitti e nuove pene va riaperto un dibattito intorno ai limiti del potere di punire.
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 28 ottobre 2014
«Il più sicuro ma più difficile mezzo di prevenire i delitti è l’educazione». Sono trascorsi 250 anni da quando Cesare Beccaria pubblicò «Dei delitti e delle pene». Suona rivoluzionaria oggi, nel pieno di ondate populistiche, un’affermazione così nitida nell’affidare all’educazione la prevenzione criminale. La repressione dei crimini negli scorsi 250 anni si è invece ancora prevalentemente rivolta al diritto penale. [do action=”quote” autore=”Cesare Beccaria, 1764″]«Ogni pena che non derivi dall’assoluta necessità è tirannica»[/do] «Ogni pena che non derivi dall’assoluta necessità è tirannica», scriveva Beccaria evocando Montesquieu. Il nostro è dunque un sistema giuridico tirannico che ha trasformato il diritto penale...
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