Il viaggio di Linda Polman inizia a Evian, nell’estate del 1938, durante la conferenza voluta da Roosevelt per affrontare la situazione dei profughi, principalmente ebrei che cercavano di fuggire da Austria e Germania dove i nazisti preparavano il genocidio, ma che nei fatti non ebbe alcun esito significativo, e si conclude sull’isola greca di Lesbo, dove l’Europa stipa in campi non degni di un essere umano decine di migliaia di uomini, donne e bambini. In Gente di nessuno (Luiss, pp. 266, euro 20, traduzione di Olga Amagliani e prefazione di Francesca Mannocchi), il libro della coraggiosa giornalista investigativa olandese, non...