Il suono della chitarra di Bill Frisell ha caratteri inconfondibili: all’apparenza fluido e lineare è, in realtà, il frutto di una complessa e vertiginosa stratificazione-integrazione fra linee melodiche, accordi, distorsioni e variazioni timbriche, con accelerazioni, riprese e abbandoni di cellule sonore. Frisell ne fa un tutt’uno difficilmente distinguibile se non ad un chitarrista e – dato il volume medio ed il tempo rilassato di gran parte del repertorio attuale – la sua musica suona semplice ed eufonica pur non essendolo. Sotto l’apparente quiete c’è un magma sonoro che il sessantaseienne chitarrista americano ha imparato a dominare nel tempo. Ad ascoltare...