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L’incendio sonoro dei Fire! questa volta è a bassa intensità

L’incendio sonoro dei Fire! questa volta è a bassa intensitàFire!

Musica «Testament» è l'ottavo lavoro della band svedese.

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 1 marzo 2024

L’avventura dei Fire! comincia nel 2009 con You Liked Me Five Minutes Ago, pubblicato, come tutti gli altri lavori della band, dall’etichetta di Oslo Rune Grammofon. Nati per sviluppare un approccio fresco all’improvvisazione mutuando influenze dal free jazz, dal rock psichedelico e dal noise, negli anni gli svedesi hanno pubblicato sette dischi, con collaborazioni con musicisti come Jim O’Rourke, Oren Ambarchi, Stephen O’Malley e Mariam Wallentin, cantante degli indimenticati Wildbirds & Peacedrums. Il trio, formato da Mats Gustafsson (sax baritono), Johan Berthling (basso) e Andreas Werliin (batteria) si è poi a più riprese ampliato nella Fire!Orchestra; per questo ottavo lavoro, Testament, la creatura di Gustafsson torna alla sua essenza e vede per la prima volta su disco l’organico e il parco strumenti ridotti all’essenziale, senza ospiti e senza elettronica o altri strumenti: cinque tracce registrate dal vivo presso gli Electrical Audio di Steve Albini a Chicago.
Work Song For A Scattered Past in apertura ha un giro di basso semplice che si ripete ad libitum e su cui fiorisce un robusto groove di batteria, mentre il baritono sbuffa e svisa: la marea si alza per poi placarsi prima del finale. The Dark Inside Of Cabbage presenta una figura di basso ancora più ossuta, sorretta da una batteria minimale, con il sax a lamentarsi e a urlare in modalità sommessa, salvo poi esplodere in qualche frangente. Four Ways Of Dealing With One Way diverge per un portamento più ondivago dovuto a un drumming più free, ma il basso è inchiodato e il sax vaga in cerca di ispirazione.

NON SONO cambiati in maniera sostanziale gli elementi che compongono la musica di Fire! ma la ricetta stavolta suona meno urgente e incendiaria. Running Bison Breathing Entity Sleeping Reality propone per otto minuti la stessa idea ritmica senza riuscire a innescare né trance né magia. One Testament One Aim One More To Go Again, in chiusura, attacca astratta e zen con esplorazioni speleologiche dentro e fuori i meandri del respiro e del sassofono; progressivamente monta il furore e si accende una miccia free che però dura poco; il pezzo si spegne lentamente come un incendio che ha mantenuto meno di quanto promettesse. Un album interlocutorio rispetto Defeat del 2021 e a Echoes del 2023, a firma Fire!Orchestra.

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