Visioni

L’imprevedibile seconda chance dei Greenslade

Greenslade, 1970Greenslade, 1970 – foto Wikipedia

Note sparse Dagli archivi riemergono storici concerti della band di progressive rock confluiti nel doppio cd "At the Bbc"

Pubblicato circa 5 ore faEdizione del 20 novembre 2024

Anche nel mondo della musica è spesso questione di fortuna, di come il destino smazza le carte e ce le spariglia davanti. Qualcuno prende quella giusta e gli si spalancano senza fatica sontuosi portali, i più devono affrontare porte chiuse e schiavicciare parecchio, per aprirsi una varco che spesso si chiude alle spalle. Non che sia sempre una tragedia, sia chiaro: ad esempio Mr. Dave Greenslade, che diede nome e molti quarti di nobiltà popular ad uno dei più citati e meno conosciuti gruppi del progressive rock classico inglese, i Greenslade, appunto, non è tipo da recriminazioni e invidie retroattive.

Gli basta aver lasciato parecchi segni nelle note del secondo dopoguerra con la (splendida) musica che voleva, quando voleva, e oggi di essere un attempato signore ottantunenne molto British che, di tanto in tanto, viene ricordato da chi ha la memoria davvero allenata e sgombra da quei fossili maligni che sono i pregiudizi. I Greenslade, nati come seconda chance dopo le intense avventure musicali di Dave con i fumiganti Colosseum di Jon Hiseman, sono esistiti per molti anni: naturalmente il cuore creativo pulsò i colpi più azzeccati e sincroni nella prima metà degli anni ’70, poi ci fu un dolce crepuscolo ravvivato da occasionali e un po’ nostalgiche reunion, col ripasso dei vecchi repertori.

PER COGLIERLI nel pieno della loro forza creativa è uscito un doppio cd della Repertoire, At the Bbc, che raccoglie le memorabili session per Sounds of the 70’s, Radio 1 In Concert, e The Old Grey Whistle Test, i programmi Bbc che davano la rotta al fedelissimo pubblico del progressive rock inglese nel suo momento di pieno fulgore. La particolarità nel suono dei Greenslade era clamorosa, in pratica una sorta di rilancio e raddoppio della formula di Emerson, Lake & Palmer: un gruppo art rock senza chitarra elettrica, ma con ben due tastieristi a dialogare, a supportarsi, a lavorare a volte in unisono, spesso in contrappunto.

Uno era lo stesso Dave Greenslade, al piano elettrico e al mellotron, l’altro Dave Lawson, seduto dietro la doppia tastiera dell’organo hammond. Alla batteria c’era Andrew McCulloch, al basso il magnifico Tony Reeves anch’egli transfuga dei Colosseum, e con un suono mobile e imprevedibile molto simile a quello di Chris Squire degli Yes. Furono anni gloriosi, ma mai compensati dallo stesso successo che ebbero Camel, Yes, Genesis, E, L& P: ascoltare per credere il tesoro riemerso di queste Bbc Sessions.

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