Nello scorso anno una indagine promossa da Oms e Unicef svolta in otto Paesi nel mondo ha accertato che solo il 44% dei bambini sotto i 6 mesi è allattato esclusivamente al seno. Nel mondo negli ultimi venti anni i tassi di allattamento sono aumentati di poco, mentre la vendita di latte in formula è più che raddoppiata.

La ricerca ha rivelato le strategie di marketing molto aggressive e le forti pressioni messe in campo dall’industria del latte artificiale (che vale, in tutto il mondo, circa 55 miliardi di dollari) per convincere le mamme e gli operatori sanitari a preferire il latte artificiale. Un flusso costante di messaggi che tendono a minare la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare con successo e ad accreditare una serie di falsi miti. Come, ad esempio, la necessità di utilizzare del latte in formula nei primi giorni dopo la nascita, l’inadeguatezza del latte materno per la nutrizione infantile, l’idea che alcuni ingredienti specifici del latte in formula abbiano la capacità di migliorare lo sviluppo del bambino o l’immunità, la percezione che il latte in formula mantenga i bambini sazi più a lungo o che la qualità del latte materno diminuisca con il tempo.

Cosa fa l’industria? Di tutto: utilizza le moderne tecniche pubblicitarie consentite dall’informatica, per loro natura assai invasive, e che in larga misura sfuggono alla regolamentazione vigente (esistono norme internazionali ben precise dal 1981 che proteggono l’alimentazione dei piccoli nati), allestisce una rete di consulenti e di numeri verdi sponsorizzati, promuove attivamente la cessione di benefit e di omaggi che inevitabilmente influenzano il comportamento non solo delle donne, ma anche di operatrici e operatori sanitari. Più di un terzo delle donne intervistate ha detto che un operatore sanitario ha raccomandato loro una specifica marca di latte in formula.

Mediamente più della metà dei neogenitori sono stati oggetto di queste tecniche di comunicazione. Per arrivare a punte dell’84% di tutte le donne intervistate in Inghilterra, del 92% in Vietnam e del 97% in Cina.

Allattare a partire dalle prime ore dopo la nascita, proseguendo in modo esclusivo per sei mesi, continuando fino a due anni e anche oltre offre una potente difesa contro tutte le forme di malnutrizione infantile, comprese la malnutrizione acuta e l’obesità. L’allattamento protegge anche da molte malattie dell’infanzia. Oltre a ridurre il rischio futuro di diabete, obesità e, per le madri, perfino di alcune forme di cancro.