Si è aperta da qualche giorno la 36° edizione del festival di Almada, che non è solo la manifestazione teatrale più importante del Portogallo, ma in qualche modo anche un perno dello spettacolo del «sud» del mondo. Addirittura una sorta di «anti Avignone», con le cui date coincide in buona parte, e rispetto al quale però mostra più attenzione e curiosità per rappresentazioni non certo minori, ma di più ampio spettro sociale, creativo, di animazione. Contando su un pubblico molto fidelizzato ma assai mescolato tra quello di una città «di provincia» dell’Europa (anche se solo il ponte 25 aprile sul...