Sono «già oltre 600 da 22 Paesi del mondo» gli scienziati che hanno firmato, insieme ad altre migliaia di persone, la petizione per la libertà di ricerca sulle staminali embrioniali, lanciata dall’Associazione Luca Coscioni in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale che martedì prossimo dovrà decidere su uno degli ultimi divieti imposti dalla legge 40 (art. 13), già smontata pezzo per pezzo dalle precedenti sentenze, il divieto di   utilizzare a scopi di ricerca cellule  «pre-embrioni» per idonei per una gravidanza «altrimenti destinati a marcire nei congelatori». Nell’udienza pubblica della Consulta, denuncia Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e presidente dei Radicali italiani, il governo Renzi, attraverso l’avvocatura dello Stato si oppone alla «testimonianza di scienziati e clinici esperti della materia, sostenendo che “il legislatore aveva già tenuto conto dei differenti interessi in gioco” in occasione del dibattito parlamentare».