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L’ex prefetta di Padova al suo vice: «Ne abbiamo fatte di porcherie»

Migranti «È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare», il colloquio telefonico avvenuto il 14 aprile dello scorso anno tra l’ex prefetta di Padova, Patrizia Impresa, […]

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 1 settembre 2018

«È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare», il colloquio telefonico avvenuto il 14 aprile dello scorso anno tra l’ex prefetta di Padova, Patrizia Impresa, con l’allora vice prefetto vicario di Padova, Pasquale Aversa, delegato ad occuparsi dell’accoglienza, gettano una luce inquietante sulla gestione dei migranti.

La conversazione, incentrata sull’eccedenza nel centro di Bagnoli, è stata intercettata dei carabinieri che indagavano sulla gestione dell’accoglienza in Veneto da parte della cooperativa Edeco, la coop che gestisce, tra gli altri, i Cpt di Bagnoli e Cona, e pubblicata dal Mattino di Padova nell’edizione di ieri. Per Matteo Salvini è tutta colpa del Pd, ma Impresa, che non è indagata, all’epoca della telefonata era già a Roma, promossa con l’incarico di vice capo di gabinetto del ministero dell’Interno. Oggi è a capo della prefettura di Bologna (nomina fortemente voluta dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi, indagato per i fatti della Diciotti).

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