Alias Domenica

Levi-Ragghianti, il telaio morale

Levi-Ragghianti, il telaio moraleCarlo Levi, "Nudo dormiente", 1935, Roma, Fondazione Carlo Levi

A Lucca, Fondazione Ragghianti, "Levi e Ragghianti. Un'amicizia fra pittura, politica e letteratura", a cura di Paolo Bolpagni, Daniela Fonti e Antonella Lavorgna L’amicizia fra il pittore-scrittore e il critico è segnata da un vigoroso discrimine umanistico: che nelle scelte di Levi orienta decisamente il confronto con le avanguardie

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 6 marzo 2022
Flaubert sognava di scrivere un libro sul nulla, retto sulla sola necessità dello stile, «un livre sans attache extérieur, qui n’aurait presque pas de sujet» come sarebbe stato tentato molti anni più tardi da Robbe-Grillet e dai teorici del nouveau roman, nel quale l’importanza del dramma fosse ridotta al minimo. Se le avanguardie seppero fare di questa aspirazione – che nell’autore della Madame Bovary trovava bel altro contrappeso – un polo desolato, un picco brullo avvolto di cospicue motivazioni teoriche, allora l’opera di Carlo Levi sta al suo esatto antipode geografico. Queste considerazioni mi andavano ispirando le opere scelte da...
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