ExtraTerrestre

L’Europa si accorge che l’aria fa schifo

Ambiente Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione Ue norme severe anti inquinamento. Decisiva l’alleanza tra Socialisti & Dem, Verdi, Gue e Liberali

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 1 aprile 2021

I tassi di inquinamento dell’aria non sono migliorati granché in Europa negli ultimi 20 anni. Questa non è una novità. La novità è che se n’è accorto il Parlamento europeo: la scorsa settimana, con un’inedita maggioranza tra Socialisti & democratici-Verdi-Gue-Liberali, la plenaria ha votato un report che richiede alla Commissione Ue di rendere le normative sulla qualità dell’aria più stringenti e allineate alle raccomandazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), i controlli più severi, la lista degli inquinanti più esaustiva. Contro hanno votato gli «euroscettici», l’estrema destra e una parte dei popolari, che per il resto sono astenuti.

IN QUASI TUTTI GLI STATI membri i limiti massimi di inquinamento fissati nel 2005 vengono sistematicamente violati da anni ma nessuna delle procedure di infrazione (erano 32 a fine 2019 in 20 stati membri, tra cui l’Italia), si è mai conclusa con l’applicazione di una sanzione pecuniaria o davanti alla Corte di Giustizia europea.

ALTRE QUESTIONI CHIAVE PER MIGLIORARE la qualità dell’aria – sulla quale per anni non si è trovato un compromesso nella commissione Ambiente – riguardano la necessità di fissare limiti più severi per le polveri ultra sottili (PM2,5), per il biossido di azoto (NO2), il mercurio e l’ammoniaca e limiti su inquinanti che al momento non vengono regolati, come le microplastiche che si originano dagli pneumatici e il black carbon (nero di carbonio) prodotto della combustione incompleta di stufe e diesel. In sede di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria, ma succederà solo nel 2022, la Commissione sarà obbligata a tenere conto delle indicazioni votate a Strasburgo.

«CON QUESTO PROVVEDIMENTO il Parlamento europeo chiede alla Commissione di ridurre fortemente le emissioni delle industrie: le deroghe per gli impianti di energia a carbone e per i cementifici che bruciano rifiuti per produrre energia devono finire. I nuovi limiti per le polveri ultra sottili andranno a particolare beneficio delle persone che abitano nei pressi degli aeroporti – spiega l’euro parlamentare dei Verdi Sven Giegold, tra i co-relatori del report – mentre limiti più severi per l’ammoniaca, che per il 90% proviene dall’agricoltura intensiva, favorirà chi vive nelle aree rurali».

IL FRONTE CONTRO-INQUINAMENTO si è invece spaccato sull’imposizione di limiti orari e giornalieri per i PM2,5. Qui i Liberali si sono tirati indietro. Attualmente i limiti per gli inquinanti sono fissati su medie annuali e non tengono conto dei picchi che si verificano nelle ore di punta. Una proposta dei Verdi prevedeva di introdurre valori massimi orari, da far rispettare escludendo gli autoveicoli più inquinanti, in primis i diesel, ma non ha trovato i voti necessari. Così come non è stato possibile inserire nel report una lista di criteri per prevedere sanzioni e compensazioni per chi subisce danni da inquinamento, una regola che, secondo Giegold «avrebbe rafforzato il diritto dei cittadini e motivato le autorità locali e nazionali al rispetto delle direttive».

LA PESSIMA QUALITA’ DELL’ARIA in gran parte dell’Europa causa ogni anno più di 450 mila morti premature secondo l’Oms e l’Eea (Agenzia europea per l’ambiente): 379 mila sono dovute alle polveri ultra-sottili, altre 54 mila al biossido di azoto e 19.400 all’ozono. La buona notizia è che le morti premature si sono dimezzate in Europa rispetto al 1990; tuttavia l’inquinamento dell’aria rimane un killer insidioso e continua a rappresentare il maggior rischio ambientale per la nostra salute.

ALL’ARIA PESANTE DELLE CITTA’ sono associate malattie del sistema circolatorio e polmonari (ischemie cardiache, cancro a polmoni, trachea, bronchi). Studi più recenti la mettono in relazione anche a problemi della fertilità e della gravidanza, a demenza, alterazioni cerebrali strutturali nei bambini, Alzheimer, infiammazione sistemica, danni cognitivi, mortalità del diabete e al Covid.

Se gli stati europei ignorano i limiti imposti dall’Ue, da parte sua l’Ue ignora le raccomandazioni dell’Oms che per certi inquinanti sono decisamente più severe. Per le polveri sottili, la popolazione esposta a livelli eccedenti i limiti Ue è l’8%, ma se venissero applicati i livelli suggeriti dall’Oms, la popolazione esposta sarebbe il 77% (dati 2017).

A SOFFRIRE MAGGIORMENTE I DANNI dell’aria inquinata sono i soggetti vulnerabili: bambini, donne in gravidanza, anziani e persone affette da patologie gravi. In generale, sono più a rischio gli strati della popolazione a basso reddito che hanno più probabilità di vivere in zone dove l’ambiente risulta maggiormente degradato, nelle vicinanze di strade ad alto traffico e di aree industriali.

E NEMMENO GLI ECOSISTEMI ne sono immuni: lo smog non rimane nell’aria, ma va a contaminare acqua e suolo. Gli ossidi di azoto, di zolfo e l’ammoniaca ne causano eutrofizzazione e acidificazione, l’ozono danneggia le piante, ne limita la crescita e la biodiversità. Quanto al clima, poiché diversi inquinanti sono anche gas ad effetto serra, il miglioramento della qualità dell’aria sarà anche una misura di mitigazione dei cambiamenti climatici.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento