Lettere

Tfs/Tfr: un diritto di tutti i lavoratori

Lettere Con riferimento al Trattamento di fine servizio (TFS) per i dipendenti pubblici che vanno in pensione, in attuazione del decreto legge sulla Quota 100 ed in modo particolare all’articolo 23 […]

Pubblicato circa 4 anni fa

Con riferimento al Trattamento di fine servizio (TFS) per i dipendenti pubblici che vanno in pensione, in attuazione del decreto legge sulla Quota 100 ed in modo particolare all’articolo 23 D.l. n.4 /2019, nonostante i ripetuti annunci agostani, televisivi e mediatici, nonché i continui comunicati fasulli di operatività del provvedimento su siti internet, più o meno collegati al governo di cui fanno parte la ministra Dadone ed il Ministro Gualtieri, ad oggi, già oltre la metà di settembre 2020, CONSTATIAMO CHE:

1) dopo oltre un anno di attesa,l’ottenimento del proprio TFS/TFR è ancora ad oggi impossibile per ogni ex lavoratore del P.I.

2) nulla viene chiarito circa i tempi di attuazione reali per l’anticipo del Tfs. L’efficacia,del provvedimento di legge nonché i proclami degli esponenti politici ad esso collegati, viene cosi vanificata ,poiché mancano i due tasselli fondamentali,la certificazione della liquidazione da Inps, e l’elenco delle banche aderenti all’accordo,perché succede questo? Noi ne paghiamo le conseguenze ! Crediamo che l’assenza di tali dati a tutt’oggi,mentre scriviamo,riveli il carattere propagandistico delle news che si susseguono, teso a racimolare consensi elettorali al governo in carica,mentre l’Anticipo del Tfs in realtà non è affatto operativo!

3) E’ dunque ancora una volta calpestato il diritto costituzionale ad ottenere subito il proprio TFS/TFR per tutti gli ex lavoratori pubblici, che CONTINUANO AD ESSERE DISCRIMINATI RISPETTO QUANTO AVVIENE NEL PRIVATO. .L’abnorme ritardo con cui continuano a non essere attuate le disposizioni di governo è un grave danno per noi e le nostre famiglie!! Chi è andato in pensione con quota 100 ha già dovuto metabolizzare l’idea di dover pagare un interesse alle banche,un obolo per l’anticipo di soldi già nostri ! Ma nemmeno cosi otteniamo quanto ci spetta,non potremo a nostra volta sanare situazioni debitorie nè sostenere spese mediche o famigliari ,non siamo in condizioni di agiatezza! Nel difficile momento attuale,aggravato dal Covid ,la situazione diventa ancora più insostenibile.

IN QUALE STATO SI DEVE ASPETTARE 6 ANNI PER POTER OTTENERE IL PROPRIO TFS /TFR?

NON E’ FORSE UN SEQUESTRO FINANZIARIO TUTTO CIO’?CHI RISPONDERA’ PER TUTTO QUESTO?

Per queste ragioni e per la mancata rapida attuazione della misura dell’Anticipo del Tfs il Ministro Dadone ,dovrebbe provare un sentimento di VERGOGNA, men che mai quell’entusiasmo fuori luogo che si evince dai suoi proclami mediatici !

Le sue comunicazioni incomplete dei dati per noi essenziali hanno giocato un ruolo puramente di rassicurazione,che ci ha tenuti buoni fino ad ora.

Qual è infatti l’effetto concreto di questo pantano burocratico che ne è l’alibi di fondo ? La continua negazione di un diritto che non si vuole tradurre nei fatti, l’obiettivo non dichiarato è quello di ritardare il più possibile una misura che, dal precedente governo 5 Stelle / Lega e poi da questo attuale, era stata definita “URGENTE” : non fosse che la situazione è per noi dura a sopportarsi ci sarebbe da ridere, pensando all’enormità di tempo trascorso!

Le petizioni che abbiamo firmato hanno superato le 2400 adesioni,famiglie che non versano in condizioni di ricchezza e non hanno “le spalle coperte” : NOI CI SIAMO STUFATI di doverci sentire rassicurati di fronte a questa continua dilazione nel tempo per l’ottenimento del nostro diritto, per noi ORA e per tutti i lavoratori che andranno in quiescenza dopo noi.

Stiamo perciò valutando di muoverci in prima persona, vogliamo che l’opinione pubblica venga infornata della presa in giro a cui veniamo sottoposti da troppo tempo.

Riteniamo vitale informare su DAVVERO COME STIANO LE COSE : agli ex lavoratori del Pubblico Impiego viene negato un diritto, la liquidazione continua ad essere SOTTOSEQUESTRO da norme discriminanti e vessatorie,per questo abbiamo scritto alle redazioni di stampa e trasmissioni televisive

Non avremmo mai immaginato, andando in pensione, da ultrasessantenni, di doverci occupare di pennarelli, cartoncini, permessi, insomma dell’organizzazione di iniziative atte a smuovere una situazione di stallo,che si sta protraendo DOPO OLTRE UN ANNO DI ATTESA !

Siamo cittadini che, insieme ai propri doveri, sentono fortemente l’esigenza di difendere i propri diritti non solo per noi,ma insieme a tutti i lavoratori pubblici che andranno in quiescenza dopo noi !

Chiediamo ospitalità agli organi di stampa,alle redazioni di alcune trasmissioni televisive, a cui inviamo questa lettera,lanciando un appello ,nella speranza che si apra un dibattito non solo sulla misura di anticipo del TFS/TFR, ma anche sulle omissioni del governo in materia di pensioni,come già si evince dalla mancata rivalutazione e defiscalizzazione delle pensioni, il cui trattamento minimo rappresenta il record negativo d’Europa!

Seguono firme :

Bacco Andrea,Padova; Luciano Leone,Novara; Daniela Piemontesi,Trieste;Claudio Coccia,Spoleto;

Rodolfo Giannattasio,Busto Arsizio.