Lettere contro i tagli all’editoria
Lettere Sono indignato e sottoscrivo subito 10 abbonamenti Cara Rangeri, sono indignato per il comportamento orrendo di questi politici nei confronti delle cooperative editoriali. Lo prenda come un atto di simpatia: […]
Sono indignato e sottoscrivo subito 10 abbonamenti
Cara Rangeri,
sono indignato per il comportamento orrendo di questi politici nei confronti delle cooperative editoriali.
Lo prenda come un atto di simpatia: sottoscriverò 10 abbonamenti al suo giornale.
Un caro saluto e tanti auguri
Carlo De Benedetti
La mia solidarietà più totale, insieme alla mia ammirazione
Cara Direttrice, buongiorno, sebbene purtroppo non serva a granché ti mando la mia solidarietà più totale per quanto sta avvenendo. L’ideologia squallida e distruttrice del grillismo non si ferma davanti a nulla. E del “moderno riformismo” di cui scrivi a sinistra non si vede appunto alcuna traccia.Un grande in bocca al lupo, e la mia ammirazione per la vostra resistenza e il vostro lavoro (ancorché nelle varie divergenze di vedute, come sulla gestione governativa della pandemia). E, per quanto possibile, un augurio di buone feste.
Massimiliano Panarari
Grave attacco del governo Conte all’editoria no profit e in cooperativa
In un momento di profonda crisi economica per il Paese, il Governo Conte riduce al silenzio le voci dell’editoria no profit e in cooperativa.
Attuando i tagli concepiti sotto il governo giallo-verde l’esecutivo si prepara a mettere la parola fine all’esperienza decennale di testate indipendenti ed importanti.
Italia Nostra, da sempre in prima fila per la difesa della libertà di espressione e di stampa, chiede alle forze politiche che si attivino urgentemente affinché nel Decreto Milleproproghe sia previsto un correttivo definitivo.
D’altro canto sarebbe umiliante constatare che se da un lato il Governo concede fondi per i monopattini e le sostituzioni delle docce, dall’altro cancella contributi per giornali no profit e cooperative editoriali, testate che comunicano con la propria voce idee e ragionamenti utili al dibattito pubblico e “fuori dal coro”.
Ebe Giacometti Italia Nostra
Per il Manifesto lotta di classe sin dal primo vagito
Ieri un mio ex alunno mi ha comunicato che sta per diventare padre di una bimba e ha concluso il suo messaggio con “saluti socialisti”. Allora io, felicitandomi per la nascitura, non ho potuto fare a meno di informarlo che, letto “Il Manifesto nel mirino del governo” di Norma Rangeri, ho sgambettato da un’edicola all’altra del paese per comprare tutte le copie invendute del Manifesto. Per la bimba sarà lotta di classe sin dal primo vagito!
Ermanno Battaglini, Oria (Br)
Editori, giornalisti ed edicolanti chiedono ulteriori interventi urgenti per salvare l’informazione
La Federazione Italiana Editori Giornali, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, lo SNAG, il SI.NA.GI, il FENAGI, l’UILTuCS, l’Usiagi e la CISL Giornalai, verificato che gli interventi per il settore, introdotti da Governo e Parlamento su iniziativa del Sottosegretario Martella con i decreti per l’emergenza e la manovra di bilancio, vanno nella giusta direzione, rilevano che nel corso dell’esame parlamentare non sono state introdotte alcune ulteriori e attese misure in favore della filiera dell’editoria giornalistica.
Il diritto dei cittadini ad una informazione plurale e di qualità si garantisce assicurando condizioni di sostenibilità economica a tutto il settore.
FIEG, FNSI, SNAG, SI.NA.GI, FENAGI, UILTuCS, Usiagi e CISL Giornalai ribadiscono la necessità e l’urgenza di adeguate azioni a difesa della filiera dell’informazione minacciata, in un momento di evoluzione strutturale verso il digitale, da una crisi senza precedenti, aggravata dalla Pandemia da Covid-19, per:
- salvaguardare l’indipendenza economica ed il pluralismo;
- assicurare la capillarità della diffusione dell’informazione;
- garantire i livelli occupazionali ed il welfare del settore;
- preservare la rete delle edicole presidio necessario per garantire accesso all’informazione a tutti i cittadini.
FIEG, FNSI, SNAG, SI.NA.GI, FENAGI, UILTuCS, Usiagi e CISL Giornalai
Meno tasse alla Philip Morris e taglio al Manifesto
La sinistra, presente nel governo, ha subito il diktat del Gerarca Minore, Vito Crimi, che taglia dal 2022 i contributi all’editoria di cui usufruisce anche il Manifesto. Che ora il sottosegretario dem Andrea Martella s’impegni per una riforma organica del settore che salvi i contributi (in futuro) denota la sua buona volontà, niente di più. Il taglio è operativo dal 2022. Il fatto è che la perniciosa ideologia pentastellata fatta di demagogia antiparlamentare, disprezzo per la mediazione giornalistica e populismo penale fa breccia in una sinistra anemica e incapace di alcuna battaglia di principio verso il populismo: non sul garantismo, non sullo ius soli, non sul taglio ai parlamentari e neppure sulla libertà d’informazione: in una legge di bilancio che ha previsto risorse per ogni lobby e categoria, non si sono trovate le risorse per l’editoria in cooperativa. Così si tagliano le tasse alle grandi multinazionali come la Philip Morris, grazie a una spettacolare azione di lobbyng, e si condanna invece una testata che, dopo mezzo secolo di vita, andrebbe salvaguardata come uno dei luoghi storici della sinistra, Sarebbe un triste segno dei tempi se questa storia che ha resistito a governi democristiani, berlusconiani, tecnici venisse interrotta sotto un governo dove la sinistra ha un ruolo rilevante. Ne ho scritto per l’Espresso.it, sperando che possa contribuire a un movimento d’opinione in difesa del Manifesto che mi pare urgente e necessario.
Carmine Fotia
La forte solidarietà di Rifondazione Comunista
La decisione del governo di mantenere il taglio dei fondi all’editoria no profit e cooperativa suscita innanzitutto sconcerto. Una maggioranza che invoca la difesa della democrazia per raccattare voti pure alle elezioni condominiali per inerzia colpisce il pluralismo dell‘informazione e in particolare un giornale come il manifesto. La logica con cui il Movimento Cinque Stelle ha condotto questa battaglia evidenzia come nel nostro paese anche la protesta anti-casta sia stata egemonizzata dal pensiero unico neoliberista. In tutto il mondo si denuncia lo strapotere del grande capitale che impone il proprio punto di vista e la propria agenda attraverso i media e il finanziamento privato della politica. In Italia invece il malcontento è stato indirizzato, fin dai tempi di Tangentopoli, contro il settore pubblico, i partiti, il finanziamento pubblico della politica e dell’informazione. Il grillismo ha raccolto in forma estremizzata e semplificata questa eredità andando a cercare i privilegi da tagliare in direzioni a volte sbagliate. Il tutto diventa oggi davvero grottesco. Mentre si erogano enormi risorse alle imprese, non meriterebbe sostegno pubblico il pluralismo dell’informazione. Si votano gli incentivi alle automobili inquinanti, si comprano gli F35, si va avanti con Tav in Val di Susa, ma si rimane coerenti nella lotta insensata contro i giornali no profit e cooperativi? Speriamo che le festività inducano a una riflessione. Solidarietà al Manifesto da Rifondazione Comunista.
Maurizio Acerbo
L’importanza trascurata del pensiero critico
Carissimi, innanzitutto un augurio a voi, al giornale e quindi a tutti noi che non riusciamo nemmeno ad immaginare il nostro panorama politico in assenza de «il manifesto». Volevo intervenire subito sulla questione, ma mi sentivo troppo emotivamente coinvolto per avere la necessaria lucidità. Lo farò tra non molto. I grillini hanno certo grossissime responsabilità, ma sono solo gli utili idioti di una meccanica escludente nei confronti del pensiero critico (critico in senso kantiano e marxiano) che viene da lontano e dal profondo dell’affermazione del capitale-totale. In tale dimensione c’è una logica anche nel «disinteresse» di Pd e LeU nei confronti della possibile scomparsa di una ragionata voce, «critica», appunto. Non credo si tratti solo di un problema di «scarso coraggio» o di incomprensione di quella che dovrebbe essere una «politica di settore». Tutte questioni comunque da approfondire.
Paolo Favilli
Intanto mi abbono di nuovo
Caro manifesto, 50 anni di storia, da almeno 25 anche nella mia. E intanto, credo per il settimo anno consecutivo (da quando cioè ho uno stipendio), io mi abbono di nuovo anche come forma di sostegno – mentre vi aspettiamo, non solo d’estate e non solo per chi è in vacanza, nelle edicole siciliane.
Andrea Inzerillo
Una vera voce di sinistra
Mi riprendo il manifesto. Sono lieto di aver fatto la donazione perché siete bravi e lo meritate. Sono lieto di averlo fatto perché siete una vera voce di sinistra. Grazie.
Attanasio Mozzillo, Parma
«Caro Martella mi trovi in grande disaccordo»
Caro Martella, mi trovi in grande disaccordo sui punti espressi dalla tua lettera al Manifesto. La tua azione ha avuto il sostegno dell’opposizione ma, purtroppo per il settore editoriale, non sei riuscito, probabilmente per pressioni dell’alleato pentastellato, gli emendamenti della VII commissione firmati da tutti i capigruppo delle componenti per il rifinanziamento delle misure emergenziali introdotte in questo anno, come il credito d’imposta per la carta riciclata e il regime fiscale della forfetizzazione delle rese dei giornali.
Hai forse subito i diktat di Crimi, primo nemico del mondo giornalistico? La posizione ideologica del Movimento 5 Stelle sui giornali e gli editori è nota. La mancanza di queste misure indebolirá tutta la categoria dell’informazione, dagli editori, ai giornalisti, alle edicole.
Per i contributi diretti: sai bene che la gestione dei bilanci di cooperative è esposta ai diktat del sistema bancario. La questione è semplice: se gli istituti di credito vedono che il governo taglia progressivamente il sostegno, non rinnovano i fidi.
Il governo ha, quindi, messo a rischio i giornali “nobili” che corrispondono alle grandi famiglie del pensiero politico del Novecento e del mondo cattolico, periodici diocesani compresi. Hai il sostegno di Fratelli d’Italia e della opposizione. Cos’altro ti serve per tutelare il settore di cui rappresenti la delega governativa?
Federico Mollicone, Deputato capogruppo in commissione Editoria di Fratelli d’Italia
All’edicola per il manifesto. E stavolta Pd e LeU manco vi scrivono
Anche oggi ho raggiunto l’edicola a difesa della libera informazione per acquistare il manifesto. Resto senza parole però. Possibile che questo governo dove la sinistra partecipa (ma forse non gioca) sia quello che dà contentini a tutti, dai sifoni dei bagni ai monopattini, e taglia i fondi all’editoria in cooperativa che, mi pare di capire, quasi soli rappresentate?
Ma non bisognava sostenere chi lavora in piena pandemia? Fatto ancora più strano Pd e LeU manco si giustificano. Vi scrive Martella, certo: ma le chiacchiere stanno a zero. Sperare nel milleproroghe allora? Finendo tra i provvedimenti ingiusti come il sì alle trivelle? Di fronte a questo scempio i lettori che vi aspettano ogni giorno in edicola, sono sicuro non vi abbandoneranno. Buon anno nuovo.
Gino Serrini Lari (Pisa)
Sosteniamo il manifesto
Il quotidiano per noi è strumento fondamentale e straordinario di riflessione, spunti e collegamenti. Nel nostro lavoro politico in un Municipio di Milano, la lettura di questo strumento ci aiuta a capire meglio come tentare di affrontare le tematiche proprie del nostro territorio ed inserirle in un macro-contesto nelle quali hanno spazio e continuità. Compriamo ma, soprattutto, facciamo conoscere questo spazio veramente libero e di giornalismo esemplare. Buon 2021.
Milano in Comune, Municipio 5
Mi sono subito abbonato
Gentile Redazione, dopo aver letto l’editoriale del direttore Rangeri, ho provveduto ad abbonarmi. Pur nel mio – necessariamente – piccolo, spero sentitamente di difendere il manifesto dall’incultura di chi vorrebbe colpirlo a morte. Un abbraccio sincero ed un grazie per il Vostro caro, prezioso lavoro.
Francesco Lo Forte
Da Siena un appuntamento online per sottoscrivere
L’anno scorso in questo periodo erano in pieno svolgimento le “cento cene per il manifesto”. La cena di Siena aveva avuto un buon successo, sia politico che economico. Il resoconto di Riccardo Chiari, presente all’iniziativa, testimoniava della “bella serata di festa”. Abbiamo deciso di investire il ricavato in abbonamenti a: biblioteche pubbliche, gruppi organizzati di donne e/o femministi, alla Casa Circondariale di Siena: a luoghi e spazi molto frequentati, per far arrivare il giornale non solo ad un numero più ampio di persone ma anche ad aree politiche e culturali potenzialmentei “non contigue”. Pensando a questi abbonamenti come ad un primo momento per preparare i festeggiamenti per i 50 anni del manifesto.
Purtroppo, però, il periodo successivo, e che stiamo ancora vivendo, ha visto la chiusura di tutti o quasi i momenti di socialità e quindi, pur convinti della nostra scelta, il nostro obiettivo in parte non è stato raggiunto. La pandemia ha già prodotto e sempre più produrrà rotture nei rapporti sociali, economici, politici, tra le persone, così profonde che in assenza di un luogo che sappia interpretare ed indirizzare i nuovi scenari il post-covid sarà pagato, come al solito, dalle fasce più deboli.
In vista dei 50 anni de il manifesto (il prossimo 28 aprile) abbiamo pensato di organizzare un incontro pubblico on-line a cui invitare in primo luogo i/le destinatari/e degli abbonamenti a raccontarci la loro esperienza, l’uso che ne hanno fatto, le difficoltà che hanno trovato, i suggerimenti e le critiche da rivolgere al giornale; e, oltre a tutti coloro che hanno partecipato alla cena del 2019, allargare il cerchio degli invitati con avvisi sul giornale; questo quando avremo: aperto un conto corrente bancario su cui far confluire la sottoscrizione (…).
Il ricavato della sottoscrizione andrà in via prioritaria al rinnovo degli abbonamenti in corso e a nuovi abbonamenti a favore di biblioteche, associazioni ecc… Vorremmo che l’incontro fosse aperto in primis al nostro territorio con l’obiettivo duplice: sostenere il manifesto e tenere un contatto aperto in cui le persone possano conoscersi e riconoscersi.
Francesco Andreini, Alfonso Lanza, Mauro Lenzi, Luigi (Gino) Lombardi, Siena