146.440 firme in pochi giorni.

Grande consenso – mentre scriviamo i sottoscrittori sono 146.440 e aumentano di minuto in minuto – sta riscuotendo la petizione contro la proposta della Commissione Europea, che ne discuterà nei prossimi giorni, di inserire nucleare e gas fossile nell’elenco europeo delle energie verdi, che in sostanza significa usare i soldi del Next Generation EU (in Italia PNRR) per queste fonti pericolose e inquinanti.

Andrebbe peraltro ricordato dai nostri rappresentanti in Europa che il nucleare è già stato bocciato in Italia da ben due referendum popolari (1987 e 2011). Ribadiamo che l’Europa deve sviluppare fonti di energie veramente rinnovabili come eolico, fotovoltaico, geotermico, idraulico. Nucleare e gas fossile non lo sono.

L’inaccettabile posizione della Commissione Europea è un cedimento alle pressioni della lobby nuclearista, che ha nella Francia il capofila. La Francia ha infatti bisogno di una quantità spropositata di miliardi di euro (si parla di 400) permettere in sicurezza le vecchie centrali e per costruirne di nuove, nonché per completare i costosissimi depositi per le scorie radioattive.

Ma i costi proibitivi del nucleare civile vengono nascosti e scaricati sulle finanze pubbliche. Per questo la Francia insiste per scaricare i costi del suo nucleare su tutta l’Europa e altri paesi sperano di fare altrettanto.
Contro questa proposta della Commissione si sta mobilitando la società civile europea.
In particolare, in Germania è stata presentata una petizione che chiede, in piena sintonia con la nostra petizione, di escludere il nucleare e il gas dal novero delle energie rinnovabili.

Il problema del nucleare non è solo nei costi proibitivi. Restano problemi irrisolti nella sicurezza degli impianti. Gli incidenti nelle vecchie centrali in Francia, per fortuna non devastanti, si stanno moltiplicando. Ci sono pericoli per le persone e per l’ambiente nel funzionamento delle centrali nucleari e lo smaltimento delle scorie è problema non risolto. In Italia Sogin propone addirittura di mettere le scorie pericolose per migliaia di anni insieme a quelle a bassa radioattività. In Francia se non altro costruiranno due depositi distinti come indicano le direttive internazionali.

Il nucleare cosiddetto di nuova generazione è solo propaganda, le innovazioni negli impianti non cambiano la sostanza del nucleare a fissione. Per questo la Germania ha chiuso in questi giorni 3 centrali ed entro la fine del 2022 chiuderà le restanti.

Per quanto riguarda il gas fossile, la risposta alla speculazione sui prezzi energetici – ormai alle stelle – deve essere fatta puntando sulle rinnovabili. Invece, malgrado gli impegni presi al G20 e nella COP 26, già insufficienti, la lobby del gas fossile cerca di ottenere la proroga delle scadenze decise. Così l’impegno a mantenere il riscaldamento entro un grado e mezzo di aumento diventerà impossibile, il resto sono chiacchiere.

Firmando la petizione italiana si sostiene anche quella gemella tedesca e viceversa. Il governo italiano e quello tedesco possono ancora bloccare l’inserimento del nucleare e del gas fossile nella tassonomia europea, cioè tra le energie rinnovabili.

Primi firmatari: Mario Agostinelli, Vittorio Bardi, Mauro Beschi, Ferdinando Boero, Silvia Bonanin, Federico Butera, Luciana Castellina, Duccio Campagnoli, Domenico Gallo, Alfonso Gianni, Alfiero Grandi, Silvio Greco, Oreste Magni, Silvia Manderino, Rossella Muroni, Vincenzo Naso, Daniela Padoan, Antonio Pileggi, Enzo Pranzini, Jacopo Ricci, Simona Sambati, Massimo Scalia, Massimo Serafini, Alexey Sorokin, Guido Viale, Massimo Villone, Vincenzo Vita