Lettera aperta al preside del liceo Tasso di Roma
Siamo donne e uomini che hanno studiato presso il Liceo Torquato Tasso di Roma. Pur vissuti in periodi differenti gli anni del Liceo sono stati per tutti noi importanti. Non […]
Siamo donne e uomini che hanno studiato presso il Liceo Torquato Tasso di Roma. Pur vissuti in periodi differenti gli anni del Liceo sono stati per tutti noi importanti. Non […]
Siamo donne e uomini che hanno studiato presso il Liceo Torquato Tasso di Roma. Pur vissuti in periodi differenti gli anni del Liceo sono stati per tutti noi importanti.
Non solo per la formazione avuta ma forse, soprattutto per l’esperienza di costruzione della nostra personalità, l’uscire dalla famiglia e incontrare il mondo, metterci in relazione con persone diverse, partecipare a esperienze collettive, scoprire modi di pensare e di vivere differenti.
Leggiamo dai giornali che l’attuale Preside del nostro ex liceo ha chiesto agli studenti che hanno partecipato all’occupazione di autodenunciarsi per poi essere puniti con un 6 in condotta. Ci rivolgiamo a lui con questo breve testo per chiedergli di recedere da questa iniziativa. Non è con le intimidazioni e con l’imposizione di punizioni che si promuove un’assunzione di responsabilità di ragazze e ragazzi. Al contrario. Crediamo che la partecipazione politica e la stessa azione conflittuale sia parte della crescita civile e personale. La sicurezza nelle nostre scuole non si ottiene sgomberando con la forza le occupazioni (come è avvenuto al liceo Virgilio) o con i controlli polizieschi. Organizzare un’occupazione, battersi per la pace, contro il razzismo o contro una riforma della scuola che si considera sbagliata, o contro i tagli alla scuola pubblica, partecipare a un corteo studentesco può significare iniziare a informarsi, leggere, discutere con altri, farsi una propria opinione, assumersi la responsabilità di un punto di vista.
È un’esperienza che ha fatto crescere molte e molti di noi e si è rivelata una risorsa nella nostra vita adulta contribuendo alla nostra capacità di giudicare e scegliere, prendere posizione, parlare in pubblico, organizzare il nostro lavoro, partecipare attivamente alla vita sociale.
L’iniziativa degli studenti si è rivelata spesso una risorsa per la società italiana per andare avanti e cambiare. Gli adulti, spesso, non colgono il significato che assumono le esperienze vissute dalle persone più giovani. La punizione, la chiusura repressiva non produce assunzione di responsabilità e non valorizza le motivazioni delle iniziative studentesche.
I presidi, nella vita delle persone, passano. Restano ragazze e ragazzi che stanno costruendo la propria vita che a breve andrà oltre il liceo. Non lasci loro il cattivo ricordo di un’iniziativa ottusa e inutilmente ostile: apra il dialogo con loro, li ascolti e chieda loro di ascoltare.
*** Stefano Ciccone, Silvia Rosa, Alessandro Mantovani, Andrea Costa, Tomaso Ricordy, Daniele Di Gennaro, Luca Salmè, Simone Pieretti, Giorgia Monni, Marco Memento, Maruska Raspolini, Federico Pommier, Riccardo Matronola, Loredana Bordieri, Sabina Pettinicchio, Cristina Courvisier, Emanuela Fantauzzi, Valentina Cafagna, Andrea Giannotti, Antonella Cantalini, Marzia Di Mento, Lorenza Micarelli, Roberta Rinaldi, Pulika Calzini, Elena Sagretti, Manlio Martellucci, Silvia Mandillo…
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